Semplificazione burocratica, razionalizzazione dei controlli, piani formativi didattici al centro della legge delega per la riforma del codice nautico approvata dal Consiglio dei Ministri. Dopo le misure contenute nel decreto del Fare (modifica della tassa di possesso, ampliamento della fattispecie per i benefici fiscali del noleggio occasionale) l’intento della revisione del codice, spiega il ministro Lupi, è quello di dare un ulteriore stimolo alla ripresa del settore produttivo. “Dopo otto anni c’è l’esigenza di rivisitare un settore che sta fronteggiando i pesanti effetti della recessione che ha colpito anche la filiera dell’industria e del turismo nautico, soprattutto in conseguenza di una significativa flessione dei consumi da parte dell’utenza con barche medio-piccole”.
Questi punti salienti del provvedimento:
Semplificazione degli adempimenti formali per le pratiche amministrative riguardanti l’iscrizione delle unità e l’eliminazione degli adempimenti burocratici non necessari in alcuni dei procedimenti amministrativi avviati dalle autorità marittime e dalle motorizzazioni civili
Semplificazione del regime amministrativo delle unità diporto, utilizzate anche ai fini commerciali, con l’introduzione di normative di sicurezza specifiche di settore
Revisione della disciplina in materia di navigazione temporanea e di prova, oggi limitata ad alcune fattispecie, che non consente ai costruttori di compiere alcune attività prodromiche alla messa in esercizio del mezzo nautico ed indispensabili ai fini dell’allestimento dello stesso
Semplificazione della procedura amministrativa per la dismissione di bandiera anche attraverso l’introduzione di autocertificazioni che velocizzano le procedure per il rilascio dei prescritti nulla-osta da parte delle autorità marittime
Estensione dei principi recentemente introdotti in materia di noleggio occasionale anche alla locazione allo scopo di far emergere transazioni commerciali oggi svolte in totale evasione di imposta. Sempre in tema di locazione, si vuole poi uniformare la disciplina nazionale oggi demandata alla gestione a livello periferico alle singole autorità marittime
Introduzione di una figura specifica di mediatore che operi esclusivamente e con le peculiarità proprie del settore del diporto;
Revisione dei titoli professionali del diporto e introduzione di un titolo semplificato per lo svolgimento dei servizi di coperta per le imbarcazioni da diporto per rendere più agevole l’accesso al lavoro anche in linea con le norme dei Paesi europei al fine di annullare l’attuale gap concorrenziale;
Avvio ed implementazione delle attività didattiche con l’inserimento nei piani formativi scolastici della cultura del mare e dell’educazione marinara al fine di potenziare le basi per un Paese che, considerati gli 8000 Km di costa, non può che essere a vocazione marittima
Individuazione della figura degli istruttori di vela, nel rispetto dei principi generali della sicurezza nautica in conformità con il dettato costituzionale;
Razionalizzazione delle attività di controllo delle attività compiute dalle forze di polizia al fine di evitare sovrapposizioni di verifiche con lo scopo di ottenere economie di spesa ed armonizzare le attività di verifica in linea con il percorso già tracciato nella stagione estiva appena trascorsa con l’introduzione del “bollino blu”;
Semplificazione dei procedimenti per l’applicazione ed il pagamento delle sanzioni amministrative pecuniarie prevedendone la graduazione in funzione della gravità delle fattispecie, della frequenza e dell’effettiva pericolosità del comportamento, oltre all’introduzione di misure riduttive dell’entità delle sanzioni, nel caso di assolvimento in margini di tempo ristretti, come recentemente previsto per le violazioni al codice della strada.