• 24 Novembre 2024 14:05

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Confcommercio, per l’Italia una nuova portualità

Tullio Nunzi, responsabile settore Infrastrutture trasporti logistica e mobilita’ di Confcommercio: “Sarebbe necessario sviluppare le cosiddette autostrade del mare, ovvero i servizi di trasporto combinato strada-mare”.

“Un nuovo sistema portuale nazionale”. Lo dice a Labitalia Tullio Nunzi, responsabile settore Infrastrutture trasporti logistica e mobilita’ di Confcommercio-Imprese per l’Italia. “Un primo passo -spiega- per promuovere un nuovo sistema portuale nazionale, che soddisfi le esigenze della domanda e sostenga le prospettive di sviluppo del Paese, dovrebbe essere la conclusione dell’iter di riforma della legge sugli assetti portuali, ferma da oltre 10 anni”. “Sarebbe necessario -fa notare- per un piu’ equilibrato ed efficiente sistema dei trasporti nazionale, al di la’ degli slogan, sviluppare le cosiddette autostrade del mare, ovvero i servizi di trasporto combinato strada-mare. Proprio per questo motivo Confcommercio, all’inizio del prossimo anno, intende promuovere un’iniziativa pubblica di confronto e proposta, per riunire intorno a un tavolo tutti gli stakeholder del comparto e definire una road map operativa di misure da adottare”. “I porti per loro natura -ricorda Tullio Nunzi- sono le ‘porte di accesso’ al sistema logistico nazionale. Occorrerebbe, dunque, puntare prioritariamente l’attenzione alle interconnessioni con le reti terrestri, stradali e ferroviarie, favorendo la piu’ rapida e fluida integrazione tra le diverse modalita’. Molto spesso le manovre ferroviarie all’interno dei porti sono piu’ complesse e costose degli stessi servizi di trasporto alla destinazione finale delle merci e i tempi di attesa degli autotrasportatori ai varchi portuali penalizzano oltre misura il trasporto combinato rispetto al ‘tutto-strada’”. “Naturalmente, prima di ogni cosa, il nostro Paese -auspica Tullio Nunzi- dovrebbe sviluppare una chiara strategia nazionale nel settore, che individui le priorita’ su cui intervenire, all’interno di una strategia condivisa, che accresca l’efficacia e l’efficienza complessiva del sistema. Per la definizione e l’attuazione e’ essenziale poter contare su un forte sostegno da parte dell’amministrazione centrale, a cominciare da quello fornito dalla strategica direzione generale per i Porti del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che, invece, secondo alcune notizie recentemente apprese, rischierebbe di essere sacrificata sull’altare della spending review”. Nella recente audizione presso la commissione Lavori pubblici del Senato, Confcommercio ha auspicato il rapido completamento del processo di riforma della legge portuale. A giudizio della Confederazione, infatti, i porti italiani sono essenziali asset strategici per il recupero di competitivita’ del Paese e lo sviluppo economico e il cosiddetto ‘cluster marittimo’ ha un significativo ruolo all’interno dell’economia nazionale. “Cifre alla mano -continua- 2,6% in termini di contributo al Pil, pari a circa 40 miliardi di euro l’anno e oltre 210 mila occupati diretti complessivamente impiegati. Ma inefficienze lungo la catena logistica, lentezze burocratiche e procedurali, non soltanto lasciano sulla carta il ruolo per l’Italia di piattaforma logistica europea, ma rendono pesantemente dipendente il bel Paese dai servizi logistici forniti dagli altri partners europei: in sintesi e’ l’Europa che appare come piattaforma logistica italiana”.