• 22 Novembre 2024 04:30

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Continua il boom del mercato crocieristico

Rapporto 2011/12 di European Cruise Council

 

Non conosce crisi il mercato europeo delle crociere. Prenotazioni in aumento (+9,3%), volume d’affari pari a 35,2 miliardi di euro, 300.000 lavoratori coinvolti, con un incremento del 55% rispetto al 2005. Sono i dati del Rapporto 2011/12 pubblicato dall’European Cruise Council, associazione che rappresenta le compagnie crocieristiche del vecchio continente.  

Il documento evidenzia l’impatto economico e sociale del settore e considera le principali sfide da affrontare per il futuro. “È incoraggiante e davvero notevole – ha sottolineato Manfredi Lefebvre D’Ovidio, presidente dell’associazione – che in questi tempi di estrema incertezza l’industria crocieristica continui a crescere costantemente e a fornire un contributo sociale ed economico reale all’economia europea”.  

Tra i principali beneficiari di questa crescita – ricorda Ecc – il settore della cantieristica navale: attualmente il 99% delle navi da crociera dell’intera flotta mondiale sono costruite da cantieri navali europei, che a loro volta acquistano il 99% delle loro forniture da produttori europei. L’investimento di 10,3 miliardi di dollari in nuove navi previsto fino al 2014 potrebbe rappresentare l’ancora di salvezza per uno dei comparti che in assoluto sta soffrendo le conseguenze della crisi mondiale.  

In questo quadro l’Italia ha assunto definitivamente il ruolo di leader a livello mondiale come paese di destinazione, con ricadute economiche che nel 2010 hanno superato 4,5 miliarid di euro. Importante in questo primato (nel nostro Paese si registra il 21% del traffico crocieristico complessivo) la pratica del cosiddetto “interporting”, la possibilità cioè di programmare l’imbarco in differenti scali nell’ambito dello stesso itinerario turistico. Originariamente sviluppato da Costa Crociere, il modello è stato successivamente adottato da MSC Crociere e Royal Caribbean e, sottolinea il Rapporto, “nonostante presenti complicazioni nelle operazioni di bordo comporta notevoli vantaggi per le economie locali. Nel corso di quest’anno ad esempio le navi di Costa hanno visitato 22 porti in Italia per un totale di 9.000 scali e quattro milioni di passeggeri movimentati, con una crescita del 50% sul 2010”.  

Sugli scudi il porto di Venezia, che quest’anno ha raggiunto per la prima volta quota due milioni di passeggeri mentre i suoi terminalisti hanno registrato incrementi dei ricavi e degli utili fino al +9-10%, Napoli e Civitavecchia, rispettivamente primi nella classifica degli scali di transito e homeport del Mediterraneo.