È un mare, l’Adriatico, che più che dividere unisce, strategico per la prosperità dei paesi che fanno parte del suo bacino. Ha un elevato valore economico ed ecologico, grazie alle vie commerciali, al turismo, agli ambienti naturali, tuttavia le sue acque e le zone costiere sono esposte a diverse pressioni (pesca, acquacoltura, navigazione, urbanizzazione, portualità, industrializzazione) che spesso entrano in conflitto tra di loro o con le esigenze di tutela del paesaggio. Per gestire e difendere queste aree le comunità internazionali hanno creato strumenti specifici e progetti sostenuti dall’Unione Europea. Fra questi SHAPE (Shaping an Holistic Approach to Protect the Adriatic Environment: between coast and sea), finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione territoriale europea IPA Adriatico 2007-2013, che mira a creare le basi per la protezione e lo sviluppo sostenibile dell’ambiente marino-costiero adriatico, ed i cui risultati sono stati presentati il a Bari. Nell’occasione si è tenuta anche la Cerimonia ufficiale di sottoscrizione, da parte dei rappresentanti di Puglia, Abruzzo e Calabria, della Carta di Bologna 2012, uno strumento prezioso di cooperazione fra le regioni mediterranee nella definizione di politiche relative alla gestione integrata delle zone costiere e alla pianificazione dello spazio marittimo, che ad oggi conta 19 regioni aderenti. “Un lavoro di estrema efficacia, frutto della cooperazione tra i territori dell’Adriatico, ha contrassegnato gli esiti del Progetto SHAPE – ha commentato l’assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo Silvia Godelli – Il risultato è la definizione di una metodologia comune per implementare le diverse fasi ed i principi della gestione integrata della costa e della pianificazione dello spazio marittimo a tutta l’area, sia per la parte italiana che per quella balcanica, che si collega alla sottoscrizione e al rispetto della Carta di Bologna 2012. La Puglia, nell’aderire ufficialmente alla Carta, intende sottolineare il proprio impegno a tutelare la qualità delle coste e dello spazio marino e a supportare anche la sponda orientale nella strategia di crescita e di sviluppo sostenibile delle aree dell’Adriatico.” Concordi sull’importanza di un impegno congiunto Giuseppe Gentile, Assessore alle Infrastrutture, Lavori Pubblici, Politica della Casa, Risorse Idriche, Ciclo Integrato delle Acque della Regione Calabria ed Angelo di Paolo, Assessore ai Lavori Pubblici, Ciclo Idrico Integrato, Difesa del Suolo e della Costa, Protezione Civile dell’Abruzzo, per cui “è necessario avere una visione d’insieme, una visione di governo che porti ad azioni integrate di gestione delle realtà marittime costiere.” “La parola d’ordine è integrazione” – conferma Antonello Antonicelli, Direttore dell’Area Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l’attuazione delle opere pubbliche della Regione Puglia. E del valore aggiunto della rete e della collaborazione fra regioni che condividono lo stesso sistema sociale, ambientale, culturale, ha parlato anche Paola Gazzolo, Assessore alla Sicurezza Territoriale, Difesa del Suolo e della Costa, Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, lead partner del Progetto SHAPE. “Siamo qui perché crediamo nella ‘crescita blu’ – ha sottolineato Gazzolo – crediamo che il mare, che tanta parte riveste nella formazione del PIL delle nostre regioni, non sia solo un elemento di crescita economica, ma il fulcro intorno a cui si sviluppa il futuro delle nuove generazioni.” “Se riusciamo a fare sistema – ha aggiunto Lorenzo Nicastro, Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia – ed a dare un seguito a quanto discusso nella Conferenza di Venezia dello scorso anno con i nostri paesi dirimpettai, a proposito di ricerca geosismica ed estrazione di idrocarburi nell’Adriatico, consegneremo all’Europa uno strumento di difesa validissimo.” L’incontro, aperto da Bernardo Notarangelo, dirigente del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia, si è rivelato un interessante momento di disseminazione dei risultati di SHAPE, illustrati dal RUP di progetto Ciccarese Piacentino, della Regione Puglia; fra questi lo studio pilota presentato da Nicola Ungaro e Vito La Ghezza di ARPA Puglia e realizzato nell’area costiera tra Torre Guaceto e la zona urbana e industriale di Brindisi, che ha permesso di raccogliere dati sull’ambiente marino costiero (geo-morfologia, caratteristiche biologiche e chimico fisiche, fonti di inquinamento), sullo sfruttamento del mare e delle sue risorse (traffico marittimo, pesca, acquacoltura) e sull’uso del suolo (agricoltura, aree urbanizzate e industriali). Tali informazioni saranno utili al fine di predisporre modelli di governance per la gestione sostenibile dell’area marino-costiera nella Regione Puglia e nella più ampia Regione Adriatica. Nei prossimi mesi gli aderenti alla Carta di Bologna 2012 promuoveranno un’iniziativa di macro-progetto – il Joint Action Plan del progetto COASTGAP (Capitalizzazione MED) – concepita per una strategia mediterranea coerente, macro-tematica e multisettoriale, aperta alle amministrazioni costiere del Sud e dell’Est del Mediterraneo, da sviluppare nel settennato 2014-2010, coincidente con il prossimo periodo di programmazione dei Fondi Strutturali.