• 27 Novembre 2024 19:31

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

COSTA CROCIERE E FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE ONLUS: LA LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE SBARCA A GENOVA

DiCatello Scotto Pagliara

Apr 12, 2019

Il progetto di collaborazione tra Costa Crociere e Fondazione Banco Alimentare Onlus

per il recupero e il riutilizzo a fini sociali delle eccedenze alimentari prosegue nella città ligure con Costa Fortuna

Genova, 12 aprile 2019 – Prosegue il progetto di collaborazione tra Costa Crociere Fondazione Banco Alimentare Onlus per il recupero e il riutilizzo a fini sociali delle eccedenze alimentari prodotte a bordo delle navi da crociera. Con lo scalo di oggi della nave Costa Fortuna, Genova è entrata ufficialmente nel programma delle donazioni alimentari delle navi Costa.

Questo progetto consente la raccolta del cibo preparato, ma non servito, nei ristoranti delle navi e la sua distribuzione a organizzazioni locali che forniscono assistenza a persone in difficoltà. Partito a Savona il 22 luglio 2017, il progetto è oggi attivo in Italia nei porti di Savona, Civitavecchia, Bari e Palermo, è stato esportato come “best practice” italiana in Francia e Spagna, a Marsiglia e Barcellona, e, dallo scorso dicembre, anche in Guadalupa e Martinica. In 21 mesi sono state così distribuite oltre 100.000 porzioni di cibo ad un totale di undici associazioni che si occupano di persone in difficoltà. In questo modo è stato attivato e potenziato un significativo network internazionale tra il territorio, le comunità e le navi, rafforzando la loro interconnessione.

Costa Fortuna, nave della compagnia italiana da 103.000 tonnellate di stazza lorda e 3.470 ospiti totali, è ritornata a fare scalo regolarmente nel porto di Genova, dove arriverà tutti i venerdì sino all’8 novembre, per un totale di 34 scali, offrendo crociere di una settimana nel Mediterraneo occidentale. Ogni giovedì precedente l’arrivo della nave a Genova, al termine della cena, verranno raccolti tutti i piatti preparati nelle aree ristorazione e non serviti agli ospiti, i così detti “ready to eat”. I pasti saranno riposti in appositi contenitori di alluminio, che verranno sigillati e etichettati per garantirne la tracciabilità, e poi conservati nelle celle frigorifere di bordo. La mattina seguente, dopo l’attracco della nave al porto di Genova, i contenitori saranno sbarcati e consegnati ai volontari del Banco Alimentare, che li porteranno presso la struttura “La Casa dell’Angelo – Opera don Guanella”, un’opera che da 68 anni accoglie ragazzi da 6 a 18 anni con gravi problematiche sociali e familiari, offrendo un progetto educativo e di vita ad ognuno di loro, collaborando con i diversi Comuni della Liguria e con il Tribunale dei Minori di Genova.

Questa partnership con Costa Crociere e con la Fondazione Banco Alimentare dimostra che mondi ed interessi diversi tra loro sono in grado non solo di dialogare, ma anche di cooperare e progettare percorsi virtuosi per contrastare la povertà e per cercare di limitare lo spreco di cibo. A Costa Crociere e alla Fondazione Banco Alimentare Onlus va non solo il nostro grazie, ma anche il grazie corale dei tanti ragazzi che noi accogliamo e che potranno usufruire da oggi di un cibo di elevata qualità”afferma Don Attilio Molteni, Direttore “La Casa dell’Angelo – Opera don Guanella”.

Questo progetto di recupero degli alimenti dalle navi Costa costituisce una buona pratica di economia circolare di cui siamo molto orgogliosi” – dichiara Marco Lucchini, Segretario Generale Fondazione Banco Alimentare Onlus. “Essendo impegnati nella lotta contro la povertà alimentare e contro lo spreco, come richiesto dall’Agenda 2030 e dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Goal 2 e 12), siamo orgogliosi di aver costruito con Costa Crociere un modello che sensibilizza i cittadini sulla riduzione degli sprechi e concretamente rappresenta un esempio di consumo responsabile, con una grande attenzione alla dimensione sociale.

“Il ritorno di una nave Costa a Genova ci ha consentito di attivare anche alla nostra città questa iniziativa realizzata con il Banco Alimentare Onlus, che rappresenta una vera e propria innovazione nel settore marittimo. Il progetto era partito nel 2017 sempre in Liguria, a Savona, e siamo particolarmente lieti di estenderlo ulteriormente nella nostra regione, dando un segno concreto dell’impegno di Costa Crociere e di un partner autorevole e punto di riferimento come Banco Alimentare Onlus” – ha dichiarato Giuseppe Carino, Vice President Guest Experience and Onboard Sales di Costa Crociere – “Ci teniamo a ringraziare e sottolineare il lavoro svolto dall’Agenzia delle Dogane, dalla Sanità Marittima nella messa a punto delle procedure di conferimento e da tutti quegli attori che hanno reso possibile questo progetto.”

Il progetto di Costa Crociere e Fondazione Banco Alimentare Onlus, che si inserisce nel contesto di sostegno alla povertà ed esclusione sociale, è stato possibile anche grazie alla legge 166/2016 contro gli sprechi alimentari e farmaceutici promossa dall’on. Maria Chiara Gadda ed entrata in vigore il 14 settembre 2016. Il provvedimento riorganizza il quadro normativo di riferimento che regola le donazioni degli alimenti invenduti con misure di semplificazione, armonizzazione e incentivazione, permettendo di donare qualsiasi tipo di bene alimentare con più facilità e in maniera altrettanto controllata e sicura, ma soprattutto stabilisce la priorità del recupero di cibo da donare alle persone più povere del nostro Paese.

La donazione delle eccedenze alimentari residue, gestite attraverso la collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Onlus, rientra nell’ambito dell’iniziativa 4GOODFOOD, attraverso cui Costa Crociere ha deciso per prima di rivisitare il tema del cibo in chiave sostenibile. Grazie al suo approccio integrato, che parte dai processi di preparazione dei piatti e arriva a rendere direttamente protagonisti ospiti ed equipaggio, 4GOODFOOD si pone l’ambizioso obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari del 50% entro il 2020 a bordo delle navi Costa, con 10 anni di anticipo rispetto all’Agenda 2030 dell’ONU.