Assologistica plaude. Conftrasporto serra i ranghi
L’applicazione dei “costi minimi” per l’autotrasporto rappresenta una distorsione della concorrenza che, ben lungi dal garantire “alcuna fondata parametrazione a istanze di sicurezza proprie della circolazione stradale”, introduce surrettiziamente “tariffe obbligatorie sull’intero territorio nazionale”.
Il recente parere dell’Antitrust sul provvedimento che nel mese scorso è stato al centro di un duro braccio di ferro tra autotrasportatori e committenza anche a Napoli (tanto da portare alla parziale paralisi delle attività del porto), parla chiaro. E mette in discussione anche la composizione dell’Osservatorio sull’attività dell’autotrasporto, l’organo della Consulta generale per l’autotrasporto e la logistica che ha emanato la disposizione.
Secondo l’Autorità guidata da Giovanni Pitruzzella l’art.83-bis del D.L.25 giugno 2008 non rappresenta “uno strumento idoneo a garantire standard qualitativi e di sicurezza nella fornitura di servizi”, limitandosi a “irrigidire e sottrarre alla libera contrattazione delle parti una serie significativa di condizioni contrattuali” che danneggiano l’efficienza complessiva del settore.
Ricordando come l’Osservatorio rappresenti un organo della consulta “la cui composizione risulta caratterizzata dall’ampia presenza di rappresentanti di associazioni di categoria” l’Antitrust parla di “un regime amministrativo estremamente pervasivo, addirittura con interventi operanti su base mensile per la fissazione di determinate voci di costo”. Un regime che, alla luce della natura dell’Osservatorio, sollevando “perplessità pure per quanto riguarda i rischi di un più ampio coordinamento di settore” ha portato l’Autorità a chiedere all’organo “la produzione di tutti gli atti sino ad ora adottati, ivi compresi i verbali di riunione, nonché una dettagliata esplicitazione dei rapporti operativi con la Consulta”.
Il parere è stato accolto entusiasticamente dal Presidente di Assologistica, Carlo Mealli, che si è detto fiducioso anche sulla sentenza del Tar del Lazio che si pronuncerà a breve sulla questione. “Per fortuna – afferma – in Italia abbiamo dei contrappesi che impediscono il consolidamento di provvedimenti privi di trasparenza”.
Di altro avviso Conftrasporto che accusando l’Antitrust di aver fatto proprie, “pedissequamente”, le posizioni della committenza chiama a raccolta il settore. “Le errate dimostrazioni di disponibilità nei confronti di chi ha voluto evitare un accordo a suo tempo (non dimentichiamolo mai che è stata la contrarietà di qualcuno della committenza ad impedire una intesa ragionevole per tutti) stanno generando – spiega una nota – l’illusione di un generale indebolimento del fronte ( a questo servono gli incontri effettuati anche alla presenza di esperti di Autority,organizzati dalla committenza alla quale partecipano alcune federazioni del settore). Proprio per questo l’Unatras dovrà esprimersi con chiarezza in modo che la posizione di ogni organizzazione sia una volta per tutte chiara”.