• 22 Novembre 2024 13:31

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Crisi Fincantieri. Dalla Sicilia al Festival di Sanremo

Palermo e Sestri Ponente sul piede di guerra

 

Dal Nord al Sud della penisola rischia di infiammarsi di nuovo la vertenza Fincantieri. A Palermo, l’aggiudicazione temporanea dei lavori al bacino di carenaggio da 19 mila tonnellate dell’azienda alla ditta Cimolai di Pordenone sta mettendo in fibrillazione gli oltre 500 operai dello stabilimento. Alla gara – più di dieci milioni di euro appaltati dalla Regione – Fincantieri si è classificata solamente terza, con un ribasso del 2% rispetto al 27,11% dell’azienda friulana. Troppo poco, secondo gli operai, che si sono visti sfuggire un “carico” di lavoro su cui erano state poste molte aspettative. Ora, in attesa della gara che assegnerà i finanziamenti (34 milioni di euro) per i lavori al bacino da 52 mila tonnellate (720 i giorni di attività prevista), la Fiom, che minaccia una nuova fase di protesta, chiede “commesse compensative”, in grado di far fronte alla mancanza di ordini prevista per la fine di marzo.

Non meno tranquilla la situazione a Sestri Ponente. La tregua di tre settimana per assicurare la “continuità produttiva” allo stabilimento (alle prese con la costruzione dell’unità Oceania Riviera) scade a breve. “La sospensione dello sciopero, durata tre settimane, finirà proprio lunedì – afferma Francesco Grondona, segretario provinciale Fiom Cgil – Se entro quella data non avremo ricevuto risposte e rassicurazioni sul futuro dello stabilimento, ci trasferiremo a Sanremo durante il Festival. Speriamo non ce ne sia bisogno, ma se invece sarà necessario faremo sentire la nostra voce e le nostre motivazioni anche lì”.

Un’ opzione che potrebbe essere scongiurata dal fitto dialogo tra istituzioni, governo e azienda di questi giorni. Esclusa la possibilità di un “patto di solidarietà” tra cantieri, con il trasferimento di un troncone di nave da un altro sito, si parla sempre più insistentemente di un “progetto speciale”, in grado di soddisfare, con le parole del ministro Passera, la “leadership in settori di nicchia” (unità mangia rifiuti, piattaforme off-shore).

Guardia alta anche su Castellammare di Stabia su cui il Coordinamento nazionale Uilm di Fincantieri chiama in causa la Regione Campania, invitandola, rispetto all’interesse mostrato da quest’ultima per alcuni progetti innovativi come Plasmare e l’eolico, “a passare dalle parole ai fatti”. “Visto l’avvicinarsi della conclusione dell’iter dello studio di fattibilità per il Bacino di Costruzione, opera essenziale e necessaria per un futuro produttivo e industriale per il Sito stabiese, la Uilm si adopererà in tutte le Sedi Istituzionali affinché si proceda verso la definizione di un accordo di programma e la realizzazione dell’opera infrastrutturale”.

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