Genova, 07 maggio 2018 -Il turismo è un settore che vale circa 8 mila miliardi, pesa sul Pil mondiale per più del 10% ed è responsabile della creazione di quasi il 10% dei posti di lavoro a livello globale. Le previsioni di crescita per il prossimo decennio parlano di un roseo 4% annuo, una partita per cui Genova si è allenata e che giocherà a tutti gli effetti anche attraverso il settore crocieristico, tema su cui si sono accesi i riflettori della 73esima assemblea Assagenti, l’Associazione di categoria dei broker e degli agenti marittimi di Genova, ospitata questa mattina nel Salone di prima classe di Stazione Marittima.
«La polivalenza del nostro scalo rende possibile il confronto con una vasta tipologia di traffici, tutti con peculiarità diverse – dice Alberto Banchero, presidente Assagenti – quello passeggeri in generale e crocieristico in particolare può essere definito l’unico capace di abbracciare l’intero territorio, con un impatto trasversale su quasi tutte le sfere, da quella economica a quella sociale e quella culturale».
Durante ciascuno dei 212 scali a Stazione Marittima nel 2017, ogni nave da crociera ha imbarcato forniture di bordo provenienti per più dell’80% dal territorio ligure: 10 mila litri di latte, 35 mila uova fresche, verdure e frutta per un totale di 58 tonnellate, 6 mila bottiglie di vino e 9 tonnellate di pesce. Inoltre, sono circa 200 le unità lavorative coinvolte in ogni scalo, dai servizi portuali alle guide per le escursioni.
«Da questi numeri – spiega Banchero – è evidente come l’adeguamento delle infrastrutture terrestri sia importante per garantire la continuità di un traffico così vitale per il nostro territorio; l’indebolimento delle banchine oggi si misura non tanto in termini di dimensioni e di potenze delle propulsioni, ma di continuità di manovra: dove un maggior numero di scali comporta uno stress maggiore, è necessaria una manutenzione più attenta e programmata».
Le previsioni a fine 2018 annunciate da Sergio Senesi, amministrare delegato di Cemar, parlano di un totale di un milione e 23 mila passeggeri per il bacino di Genova e di 963 mila passeggeri per quello di Savona e rispettivamente di 225 e di 200 scali nave, che insieme alle toccate nel Tigullio, alla Spezia e a Sanremo portano la Liguria a essere la prima regione italiana in termini di passeggeri movimentati: due milioni 472 mila.
«Creare sistema – dichiara Senesi – attraverso una programmazione degli ormeggi a due anni, una migliore ricettività sul territorio, un controllo attento sui costi e sulle attrezzature delle banchine e una collaborazione maggiore tra porti, consentirebbe di aumentare di due milioni le presenze di crocieristi a livello nazionale».
La rivoluzione turistica, oltre a mostrare numeri che riescono a far percepire la portata del fenomeno, fa i conti il paradosso della ricerca di autenticità: ogni metà desiderabile perché esclusiva smette di esserlo quando si trasforma in meta turistica. «Quello che auspichiamo – afferma Banchero – è sicuramente una costante crescita del turismo e delle attività a esso connesse, come le crociere, per una nostra prosperità comune. Nel portare avanti le politiche di promozione, però, dobbiamo lavorare affinché la percezione del nostro territorio continui a essere una percezione di autenticità: solo questo farà la differenza e ci renderà davvero concorrenziali nel mercato del turismo mondiale».