• 16 Settembre 2024 21:27

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Crociere, ECC. Dall’Europa meno burocrazia

d’Ovidio: “Semplificare il rilascio dei visti”

 

Le questioni ambientali e di sicurezza sono in cima all’agenda dell’industria crocieristica. Ma in Europa, dove il settore distribuisce circa 3,5 miliardi di euro sulle 250 città portuali toccate, è necessario superare le pastoie burocratiche. Parola di Manfredi Lefebvre d’Ovidio, presidente di European Cruise Council, al Seatrade Med di Marsiglia.

In particolare, secondo l’associazione che riunisce le principali compagnie europee occorre migliorare le procedure per favorire la domanda di passeggeri extracomunitari. “Chiediamo agli Stati di collaborare – ha affermato d’Ovidio – per facilitare il processo, attualmente lento e complicato, dei visti turistici ai crocieristi di paesi non europei, in modo da agevolare la domanda sempre crescente per le destinazioni continentali. L’implementazione di azioni internazionali congiunte e mirate alla semplificazione dei processi di rilascio dei visti turisti per passeggeri – ha continuato – sarebbe estremamente utile per incrementare l’affluenza di passeggeri provenienti da tutto il mondo che desiderano fare una crociera nel nostro continente”.

A giustificare la richiesta, d’altronde, le cifre che sintetizzano il buono stato di salute del settore. Negli ultimi dieci anni, ad esempio, il numero di crocieristi in Europa è raddoppiato, superando i 5,6 milioni. Senza contare l’impatto economico, con 315 mila addetti diretti, 26 navi in consegna entro il 2016 (12 miliardi di euro, con Italia e Francia nella parte del leone), 99 euro spesi in media per ogni passeggero sbarcato.

Elementi positivi che però dovranno fare i conti con l’avanzare della crisi, la possibilità di un aumento dei costi (causa prezzo del carburante), le difficoltà ad intercettare la domanda proveniente dai paesi in via di sviluppo. L’Europa, ha ribadito d’Ovidio, “è un buon posto in cui fare affari”. A patto, però, di creare una regolamentazione complessiva che tenga conto di “imposte, politica portuale, salvaguardia del consumatore e del lavoro”.