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Crociere. Trieste punta tutto sulla sostenibilità

DiVincenzo Bustelli

Nov 28, 2011

Presentato il concept “Trieste Porto Blu”

 

Un concept che segue la rotta della sostenibilità, puntando su nuovi modelli capaci di coniugare la tradizione marittima con il futuro. Con “Trieste Porto Blu”, Autorità portuale e Trieste Terminal Passeggeri Spa hanno puntato decisamente sul risparmio energetico e sulla mobilità sostenibile.

L’obiettivo, illustrato con un workshop cui hanno partecipato importanti rappresentanti istituzionali, è quello di presentare un approdo nel centro storico mitteleuropeo, ricco di itinerari turistici, culturali, naturalistici ed enogastronomici, per sviluppare l’utenza propria del porto di Trieste, con particolare riferimento ai paesi dell’Est Europeo, dell’Austria e della Germania.

“Favorire la sostenibilità ambientale e antropica del turismo crocieristico – ha sottolineato il presidente di TTP, Gianfranco Gerini – significa, ad esempio, prevedere la dislocazione nelle banchine del sistema di alimentazione elettrica delle navi, cold ironing, per il funzionamento dei macchinari e degli impianti (refrigeratori, illuminazione, riscaldamento e condizionamento), consentendo così l’arresto dei motori diesel finora usati per alimentare i generatori elettrici di bordo”.

Una nave da crociera ferma in porto per dieci ore – è stato ricordato durante i lavori del workshop –  se alimentata da terra permette notevoli risparmi: 20 tonnellate di carburante bruciato e 60 tonnellate di anidride carbonica, pari alle emissioni annue di 25 automobili.

“Da Trieste – ha concluso Gerini – deve partire un messaggio di turismo eco-compatibile, che inizia sulle banchine e si dipana per l’intera filiera, proponendo una metodologia operativa e un approccio all’accoglienza che si ispirino ai criteri stabiliti dalla FEE (Foundation for Environmental Education) per il conferimento della Bandiera Blu ai porti e agli approdi turistici. Trieste Porto Blu è un progetto che risponde alle esigenze di TTP e dell’Autorità Portuale di presentarsi agli eventi internazionali con una proposta in grado di attrarre nuove linee, anche a seguito del fenomeno della

destagionalizzazione, che potrebbe favorire Trieste quale hub crocieristico per la clientela invernale, come scalo ideale per short cruise (grazie alla vicinanza di numerose località turistiche su entrambe le sponde dell’Adriatico) e come porto sicuro per yacht e megayacht.

Nel 2012 lo scalo triestino stima di accogliere 78 mila passeggeri grazie a 36 toccate di navi da crociera. Complessivamente, nel 2013 l’A.p. conta di raggiungere un totale di 58 toccate nave e 132 mila passeggeri. Oltre agli accordi raggiunti con Costa e Msc, sono in corso – ha reso noto la presidente dell’ente portuale, Marina Monassi – contatti con la britannica Cunard e con la norvegese-americana Royal Caribbean.