Il presidente dell’Ap illustra il futuro assetto del porto di Napoli
Audizione del presidente dell’Autorità portuale di Napoli, Luciano Dassatti, alla Commissione Urbanistica. L’incontro, presieduto da Carlo Iannello, su richiesta del consigliere David Lebro, ha visto la partecipazione anche dei consiglieri Antonio Borriello, Gaetano Troncone, Antonio Fellico e Teresa Caiazzo e ha rappresentato un’occasione per approfondire le trasformazioni che stanno per incidere sul porto e, di conseguenza, sulla città.
Dassatti, sottolineando le priorità delle questioni ambiente e sicurezza, ha ricordato innanzitutto come l’analisi delle criticità abbia rappresentato la prima fase per la definizione dei progetti. Poi un elenco degli strumenti attivati in vista dell’obiettivo principale: rendere lo scalo più moderno.
A fine luglio 2011, dunque, grazie alla collaborazione con gli enti territoriali, l’approvazione delle linee guida per lo sviluppo sostenibile del porto (ritenute ammissibili per l’accesso ai finanziamenti europei (i fondi FESR 2007/2013, ancora non utilizzati), per un totale 340 milioni di euro necessari per lo sviluppo dell’area portuale e per il collegamento ferroviario porto – via Traccia).
Successivamente, la modifica del piano regolatore portuale del 2002 con l’approvazione in sede di comitato portuale delle linee di indirizzo che “individuano un percorso per regolamentare e riallineare le attività delle imprese concessionarie nei porti di Napoli e Castellammare alle regole europee”.
Oltre a ridisegnare il porto dal punto di vista produttivo – ha spiegato Dassatti – il futuro dello scalo sarà caratterizzato da una nuova viabilità stradale, con collegamenti diretti agli snodi autostradali, parcheggi interrati, una linea ferroviaria. Quanto al molo San Vincenzo, nell’impossibilità di destinarlo, per motivi tecnici, a punto di attracco passeggeri, la struttura manterrà la sua funzione originaria e sarà riqualificata e restituita alla città con il restauro delle “Palazzate” dove troveranno posto tutte le attività legate al mare e alla sua storia.
Tra gli aspetti emersi dalla discussione: la funzione del porto, vicinissimo al Centro storico, come risorsa per la città; la necessaria integrazione tra sviluppo e riqualificazione portuale con il Piano regolatore generale; l’esigenza di collegare i progetti al più complessivo recupero del litorale, da Bagnoli a Pietrarsa.
“E’ legittimo che il Comitato portuale valuti e lavori per garantire gli interessi degli operatori portuali – ha sostenuto alla fine della riunione il consigliere Lebro – ma è necessario che Comune, Provincia, Regione, in sinergia con Unione industriali e Camera di commercio tengano conto del fatto che quest’area deve diventare una risorsa per la città a servizio di cittadini e turisti. Il porto di Napoli rappresenta un fondamentale snodo di collegamento al centro storico per cui è necessario che questo preveda strutture che favoriscano chiunque voglia raggiungerlo”.