Parte dalla Stazione Marittima di Napoli la campagna per Palazzo S. Lucia
Creare le condizioni per lo sviluppo economico e sociale della Campania puntando anche alla creazione di una piattaforma logistica a servizio dell’Europa e un distretto turistico di livello internazionale. Sceglie di incontrare i rappresentanti del cluster marittimo partenopeo il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, per avviare la scalata (elettorale) alla carica di governatore. Nel giorno in cui il Tar Campania rimette in gioco il senatore Riccardo Villari per la corsa alla presidenza dell’Autorità portuale, De Luca, con i consueti toni diretti, definisce “irresponsabile” la scelta ministeriale di prolungare il commissariamento dell’ente portuale e si dice “non preoccupato” per la eventuale concorrenza tra i due principali scali campani. “Non ha senso fare paragoni tra realtà produttive differenti in termini di traffici e caratteristiche tecnico-operative,” spiega il sindaco. “Piuttosto è necessario lavorare alla messa a punto di una politica comune di sviluppo portuale regionale. Anche in vista della nuova ondata di traffici proveniente dal medioriente”. Nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato il presidente nazionale del propeller club, Umberto Masucci, il presidente Assoagenti Andrea Mastellone, il presidente del Consiglio provinciale degli spedizionieri Mimmo de Crescenzo; tra i terminalisti il dott. Bucci per il terminal TFG e per i servizi tecnico nautici il presidente dei rimorchiatori napoletani ing. Gianni Andrea de Domenico, De luca dice la sua anche sulle destinazione dei fondi europei. “Oggi un porto regge non solo per l’efficientamento interno ma anche se può usufruire di grandi aree retroportuali, ” . Dobbiamo quindi sviluppare un’idea di salvezza strategica dei nostri porti,” sottolinea. “La mia idea è quella di utilizzare i fondi europei per portare avanti lavori interni ed inoltre per avere aree retroportuali che diano respiro. I fondi europei dovrebbero servire per creare delle appendici allo stesso porto di Napoli, per avere una possibilità di collegamento ferroviario rapido che consenta lo stoccaggio delle merci o delle prime lavorazioni: l’esatto contrario di quello che stiamo facendo in Campania. Mancano senso di futuro, organizzazione, idee produttive”.
Mario Esposito