Ultimatum ai vertici della società entro il 24 febbraio, cinque indagati
“Metteremo a disposizione degli obbligazionisti i patrimoni personali”. L’impegno preso in gennaio da Michele Iuliano, a capo della Deiulemar fino allo scorso 3 febbraio, non è più eludibile. Ad esigere “i fatti”, entro il prossimo 24 febbraio, non solo i creditori ma l’amministratore unico della società, avv. Roberto Maviglia.
In una nota ufficiale Maviglia ha infatti chiesto “la formalizzazione dell’impegno, genericamente manifestato in pubbliche riunioni e ripreso da notizie stampa, di mettere a disposizione di Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa le proprie risorse personali utili per consentire soluzioni finalizzate a dare ristoro ai creditori della società”.
Destinatari dell’ultimatum: Michele Iuliano, Giuseppe Lembo, Lucia Boccia e Maria Luigia Lembo, individuati come “soci fondatori ed altri soggetti che hanno partecipato al capitale sociale”. “La predetta richiesta, rispetto alla quale l’amministratore unico si riserva di individuare altri soggetti da chiamare ad assumere analoghi impegni formali – continua la comunicazione – rappresenta per la società un passaggio doveroso, ineludibile e non rinviabile sia per rispetto dei creditori coinvolti, sia al fine di valutare l’eventuale necessità di porre in essere azioni alternative volte ad incrementare la base patrimoniale a disposizione della Società per l’attuazione della migliore soluzione possibile”.
Un’accelerazione, in attesa del censimento delle cedole, da cui emergerà l’ammontare complessivo del debito (si parla di una cifra tra i 500 e gli 800 milioni), parallela a quella proveniente dalla procura di Torre Annunziata. Sergio Raimondi, pm titolare delle indagini, ha iscritto cinque nomi, appartenenti ai vertici societari e a dipendenti dell’azienda, nel registro degli indagati.
Già nei prossimi giorni potrebbero partire i primi interrogatori volti a gettare luce sulla destinazione dei soldi investiti da circa 13 mila famiglie.