Genova, 19 aprile – *** Negli scorsi giorni, a conclusione di approfondite indagini, i militari della Guardia Costiera di Genova hanno deferito all’Autorità giudiziaria un giovane – poco più che ventenne – per il reato di procurato falso allarme, ai sensi dell’art. 658 del codice penale.
I fatti risalgono alla metà di febbraio, quando la Sala Operativa della Capitaneria di porto di Genova riceveva la telefonata di un soggetto che, in modo convulso e concitato, richiedeva l’intervento dei mezzi e degli uomini della Guardia Costiera per soccorrere un potenziale suicida, avvistato nelle acque del ponente genovese. Le circostanze dei fatti descritti non trovavano tuttavia riscontro né dalle evidenze riscontrate dai militari giunti sul posto, né dai numerosi, vani tentativi di ricontattare lo stesso segnalante. Le modalità della segnalazione avevano, quindi, insospettito i militari che, a conclusione di una circostanziata attività di indagine in collaborazione con il gestore telefonico ed il personale di una Stazione dei Carabinieri del basso Piemonte, hanno individuato e denunciato all’autorità Giudiziaria il responsabile dello scherzo. Il soggetto – di sesso maschile, poco più che ventenne e residente in provincia di Torino – adesso rischia di essere condannato ad un’ammenda pari a 516,00 euro o l’arresto sino a sei mesi.
La Guardia Costiera ricorda che per emergenze in mare – anche solo potenziali, purché non siano frutto di mera fantasia – è sempre attivo il Numero Blu 1530 o, in alternativa, il Numero Unico di Emergenza 112. Tuttavia, si evidenzia che, come nel caso di specie, ogni abuso sarà perseguito dalla Guardia costiera al fine di poter sempre garantire la massima espressione delle risorse disponibili per la tutela della vita umana in mare.***