• 22 Settembre 2024 00:46

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Diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario, l’Ue deferisce l’Italia

La Commissione europea deferisce l’Italia alla Corte di giustizia per non aver recepito la normativa dell’UE in materia di diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario. Il regolamento (CE) n. 1371/2007 relativo ai diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario stabilisce diversi obblighi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri, che dovevano applicarli pienamente entro il 3 dicembre 2009. L’Italia non ha ancora istituito un organismo ufficiale e autorizzato a vigilare sulla corretta applicazione del regolamento sul suo territorio, né ha stabilito norme volte a sanzionare le violazioni della legislazione pertinente. Senza queste due azioni necessarie, i passeggeri che viaggiano in treno in Italia o verso altri paesi dell’UE non possono far rispettare i loro diritti in caso di problemi. “La protezione dei passeggeri che viaggiano in Europa è una delle pietre miliari della politica dei trasporti europea” ha dichiarato il Vicepresidente della Commissione Siim Kallas, responsabile per i Trasporti. “Tutti gli Stati membri dell’UE devono garantire la messa in atto di strutture cui i passeggeri possano rivolgersi per far rispettare i loro diritti e sanzionare le violazioni. Così si garantisce anche un clima di concorrenza equa per il settore ferroviario in tutta l’UE”. A differenza di molti altri Stati membri, l’Italia non ha concesso deroghe all’applicazione del regolamento: i diritti dei passeggeri si applicano integralmente a tutti i servizi, nazionali e internazionali. È quindi tanto più importante per i passeggeri che incontrano problemi durante il viaggio poter presentare reclami a un’autorità di riferimento, dotata di tutte le competenze necessarie per assicurare l’applicazione e l’esecuzione del regolamento. Inoltre, tenuto conto dell’assenza di sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive in caso di violazioni del regolamento, l’industria ferroviaria non ha incentivi a rispettare gli obblighi. Attualmente, l’Italia ha istituito un organo temporaneo che non ha né la competenza né l’autorità per applicare pienamente le norme dell’UE in materia di diritti dei passeggeri. Nel giugno 2013 la Commissione ha inviato al governo italiano una lettera di costituzione in mora riguardante la conformità al regolamento. Nel novembre 2013 ha fatto seguito un parere motivato. Nonostante queste misure, la regolamentazione italiana non è ancora pienamente conforme.