• 18 Marzo 2025 17:20

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Emissioni dei trasporti. Nel 2025 l’Ue risparmierà 20 milioni di tonnellate di CO2 grazie al passaggio ai veicoli elettrici


T&E presenta il rapporto “State of European Transport”: le emissioni dei trasporti iniziano a diminuire grazie alla crescita del mercato dei veicoli elettrici, ma i risparmi di carbonio sono compromessi dall’aumento dei viaggi aerei


Nel 2025 l’Europa risparmierà 20 milioni di tonnellate di CO2 grazie al passaggio ai veicoli elettrici. Ma se le emissioni dei trasporti sono strutturalmente in calo, i tagli alle emissioni di carbonio potrebbero essere compromessi dalla crescita dei viaggi aerei. Ecco cosa emerge dalla seconda edizione del rapporto “State of European Transport”, la nuova analisi di Transport & Environment, principale organizzazione indipendente europea per la decarbonizzazione dei trasporti. Secondo T&E, quindi, l’UE non dovrebbe rinunciare alle politiche verdi, fondamentali anche per la sua indipendenza energetica, proprio quando stanno iniziando a funzionare.

I veicoli elettrici tagliano 20 milioni di tonnellate di CO2

Il settore dei trasporti europeo nel 2024 ha rilasciato 1,05 miliardi di tonnellate di CO2, segnando un calo di circa il 5% rispetto alle emissioni del 2019, che erano pari a 1,1 miliardi di tonnellate. Parte del merito di questa riduzione è da ascriversi anche alla mobilità elettrica. Il numero di veicoli elettrici a batteria, nel parco auto dell’UE, è infatti in forte aumento e T&E prevede che entro la fine dell’anno, sulle strade europee, ne circoleranno quasi 9 milioni con una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera di 20 milioni di tonnellate; una riduzione pari a quanto emettono – in media a livello europeo- sette centrali elettriche alimentate a carbone in un anno.

Todts (T&E): “Ue non rinunci a politiche per il clima”

William Todts, direttore esecutivo di T&E, ha dichiarato: “Le politiche climatiche dell’UE stanno iniziando a dare i loro frutti. Grazie al passaggio ai veicoli elettrici, cominciamo a vedere un calo strutturale delle emissioni dei trasporti. L’Europa si sta lentamente liberando dalla sua dipendenza dal petrolio, ma continuiamo a spendere centinaia di miliardi di euro per importare idrocarburi da potenze concorrenti. Non è questo il momento di rinunciare alle politiche per il clima. Per la prosperità e la sicurezza del continente, semmai, è il momento di rilanciarle e raddoppiare gli sforzi”.

Nel 2030 una BEV consumerà solo 20 litri di metalli critici

Nonostante i progressi, i consumi energetici dell’Europa sono ancora fortemente dipendenti dalle importazioni: il 96% del greggio e il 90% del gas naturale consumati provengono da oltreoceano. La dipendenza dalle importazioni vale anche per i materiali chiave per la produzione di batterie, come il litio (100%), il nichel (75%) e l’alluminio (58%), con una  grande differenza: gli idrocarburi vengono estratti e bruciati in modo irreversibile, mentre questi metalli – una volta estratti – possono essere riciclati in un’ottica di circolarità. L’ultima analisi di T&E mostra che nel 2030, la batteria di un veicolo elettrico consumerà,  durante il suo intero ciclo, mediamente solo 20 litri di materiali critici, contro gli oltre 12.400 litri di carburante di un’auto con motore a combustione. Secondo T&E, nel 2024 la spesa europea per le importazioni di petrolio si aggirerà intorno ai 250 miliardi di euro.

Aviazione e trasporto marittimo: le emissioni non calano. Per T&E: “Usare ETS per favorire transizione” 

Mentre le emissioni delle automobili sono destinate progressivamente a diminuire, quelle del trasporto aereo continuano ad aumentare. L’anno scorso le compagnie aeree europee hanno emesso 143 Mt di CO2, con un incremento di quasi il 10% rispetto al 2023. Anche le emissioni del trasporto marittimo europeo rimangono ostinatamente alte, con 195 Mt di CO2e, poiché entrambi i settori dipendono fortemente dai combustibili fossili (tra l’altro esentasse). Ma con l’ingresso del trasporto marittimo nel sistema ETS, la tassazione del carbonio per entrambi i settori ha generato 5 miliardi di euro nel 2024, secondo le stime di T&E. Questa cifra potrebbe salire a 30 miliardi di euro all’anno entro la fine del decennio. Secondo T&E, questi fondi possono e dovrebbero essere utilizzati per colmare il divario di prezzo tra i carburanti elettronici verdi e i carburanti fossili tradizionali.