• 8 Settembre 2024 02:07

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Espo approva il “Manifesto” della portualità europea

Nerli: “Niente Patto di Stabilità sulle infrastrutture”

 

L’Espo, l’organizzazione che riunisce i porti europei, ha approvato in occasione dell’Assemblea Annuale il proprio “manifesto”.

Il documento riassume gli elementi essenziali che confermano l’importanza delle Autorità Portuali, le quali “devono essere messe in condizione di svolgere il loro ruolo rilevante, nonché di avere una reale autonomia finanziaria, al fine di garantire un’azione efficace di effettiva promozione degli scali, sia in termini di pianificazione degli investimenti, che in termini di sviluppo del retro porto e devono poter svolgere compiti di controllo sulle attività svolte in porto”.

Il Port Manifest pone attenzione anche alla necessità di evitare la proliferazione di altre entità o agenzie con competenze simili e l’opportunità che si forniscano soluzioni operative efficienti per i porti, abolendo pratiche restrittive e promuovendo la semplificazione delle procedure.

Assoporti ha condiviso i contenuti del “Port Manifesto”, alla cui stesura ha dato un contributo propositivo, che conferma la linea che l’Associazione porta avanti da tempo in sede nazionale.

Ieri, nel corso del seminario ESPO, il Presidente di Assoporti, Francesco Nerli, è intervenuto nella sessione dedicata a “Capacità finanziaria per le Autorità Portuali”, moderata dal Presidente dell’Autorità Portuale di Brindisi, Prof. Hercules Haralambides.

Nel corso del suo intervento, Nerli  ha ripreso il tema dell’autonomia finanziaria delle Autorità Portuali, sottolineandone la rilevanza, al pari della necessità di favorire forme di Partenariato Pubblico-Privato.

“Per attivare efficaci PPP – ha affermato Nerli –  è necessario individuare una corretta ripartizione dei rischi economici tra l’investitore privato ed il soggetto pubblico. Ciò per evitare che quei rischi possano scaricarsi interamente sulla parte pubblica e sulla collettività.”

Il presidente di Assoporti ha ribadito la necessità di escludere dal Patto di Stabilità le risorse pubbliche destinate alle grandi infrastrutture. “Se l’Europa non deciderà di modificare il suo avviso su questo argomento e sul fiscal compact – ha aggiunto – rischia di rendere impossibile la ripresa”.

Il ruolo fondamentale sostenuta dai porti per l’economia Ue è stato evidenziato anche da Siim Kallas vice Presidente e Commissario ai Trasporti della Commissione europea.

Kallas ha ricordato la disuguaglianza esistente tra i porti e le catene logistiche del continente sottolineando come “le disparità di prestazioni influiscano in modo concreto sulla distribuzione dei flussi di merci”. “I porti con bassa efficienza – ha spiegato – rappresentano un’occasione mancata per la creazione di valore aggiunto e posti di lavoro. Essi, inoltre, rappresentano un problema per il buon funzionamento della reti di trasporto trans europee TEN – T”.

Nasce da qui la necessità di un “quadro trasparente per i finanziamenti”, in grado di verificare se le risorse pubbliche sono sfruttate in modo ottimale, in un più ampio programma di revisione delle regole. L’obiettivo della Commissione, ha ribadito Kallas, “è la parità delle condizioni”.

“Ci sono questioni da risolvere su aiuti di Stato, le tasse portuali e le concessioni per la fornitura di servizi. Inoltre, i lavoratori portuali non hanno abbastanza protezione sociale. E il rapporto tra Autorità portuali e concessionari non è sempre molto chiaro. Naturalmente – ha continuato il commissario – si tratta di questioni sensibili. Sono anche consapevole del fatto vi è una grande preoccupazione in seno alla comunità portuale di fare modifiche. Ma i cambiamenti sono necessari per assicurarsi che il settore rimanga competitivo nel lungo termine”.