La compagnia difende il suo operato. Ceccobao presenta la “Carta del Giglio”
Nella giornata in cui la regione Toscana presenta a Helsinki la “Carta del Giglio” per la sicurezza delle rotte marittime, Grimaldi Group, in relazione all’incidente dell’Eurocargo Venezia, sottolinea la correttezza che ha caratterizzato il modus operandi dell’azienda in tutte le diverse fasi della vicenda.
“Appena resosi conto dell’incidente – ricostruisce una nota della compagnia – il comandante della nave Eurocargo Venezia ha immediatamente provveduto ad avvertire via radio le autorità marittime di Livorno dell’accaduto. Sin dai primi giorni successivi all’incidente – continua – il Gruppo Grimaldi si è mobilitato per varare un piano di individuazione e recupero del materiale caduto a mare, in stretta collaborazione con le autorità civili e marittime”.
Riguardo all’individuazione dei fusti “fantasma”, la compagnia sottolinea che “le operazioni di ricerca sono proseguite, di concerto con le autorità marittime, ben oltre l’area dove essi sono stati ritrovati (ad una profondità di circa 450 metri), prolungandosi fino a 20 miglia ad Ovest della costa della Gorgona e fino a fondali di 1.000 metri”.
Sulla tempistica delle operazioni di recupero Grimaldi ricorda inoltre i “tempi tecnici necessari per la costruzione e certificazione di speciali cassoni dove depositare i fusti durante la fase di recupero” e ribadisce di essere “in linea con l’enorme complessità tecnica delle operazioni, che certamente non sono così semplici come recuperare una penna caduta sotto il tavolo, considerate anche le difficoltà di scelta degli operatori specializzati nel settore, già pochi e impegnati per la concomitante tragedia della Costa Concordia”.
L’investimento complessivo nell’operazione di ricerca e recupero, fermo restando che le analisi effettuate finora smentiscono qualsiasi traccia di inquinamento delle acque, “supera – prosegue la nota – 6.000.000 di euro (circa 12 miliardi delle vecchie lire), cifra di assoluto rilievo. E’ la prima volta nella storia della navigazione in Mediterraneo che un armatore mette a disposizione mezzi e risorse, affrontando costi ingenti per una tale operazione, sicuramente estremamente complessa”.
La secca replica giunge dopo le polemiche dichiarazioni di rappresentanti istituzionali toscani dei giorni scorsi (e le “ricostruzioni imprecise apparse su organi di stampa nelle ultime settimane”), in concomitanza con l’intervento dell’assessore regionale ai Trasporti della Toscana, Luca Ceccobao, al bureau politico della CRPM, la Conferenza delle regioni periferiche marittime d’Europa, alla presenza del vicepresidente Kallas.
Ceccobao ha illustrato la “Carta del Giglio”, documento nato sulla scorta degli incidenti che hanno caratterizzato l’Arcipelago Toscano, in cui si analizzano le problematiche inerenti alla sicurezza dei passeggeri sulle navi e quelle dei rischi di inquinamento ambientale e si chiedono interventi “per modificare un sistema di norme e di controlli che la cronaca ha dimostrato inadeguato”.
“La Commissione europea – ha affermato – ascolti le regioni marittime e obblighi gli Stati membri e le compagnie di navigazione a mettere al primo posto la sicurezza dei passeggeri e dell’ambiente. L’Europa deve dotarsi di norme moderne ed efficaci – ha proseguito – le proposte che abbiamo lanciato sono: norme più efficaci e sanzioni certe, sistemi di controlli integrati tra radar e satellite, standard di qualità per classificare le compagnie di navigazione, una cabina di regia per segnalare le rotte e ridurre l’errore umano”.