Roma – “L’Italia deve abbandonare ogni indecisione e imprimere una brusca accelerazione a tutti i progetti di Zone economiche speciali, zone franche e Zone logistiche speciali, per affrontare con munizioni efficaci una guerra commerciale che si preannuncia lunga e che già oggi sta sconvolgendo gli equilibri e la convivenza fra Stati Uniti e Cina”.
Ad esprimersi in questo senso, parlando apertamente di necessità di “svegliarsi”, è il presidente della Federazione italiana agenti e mediatori marittimi (Federagenti), Paolo Pessina.
“Da ormai due decenni ci eravamo abituati a cambiamenti repentini, ma il post Covid e quindi l‘instabilità globale dei mercati, specie di quelle aree del pianeta che sono ripiombate nell’incubo della guerra, per non dimenticare la conflittualità commerciale permanente – sottolinea Pessina – stanno rendendo quasi compulsivi i ritmi decisionali esasperando la capacità di reazione. Piaccia o non piaccia, non esistono spazi per riflessioni prede della burocrazia e anche l’Italia è chiamata a premere sull’acceleratore schierando tutte le forze di cui dispone”.
“Il dibattito sulle aree con regimi doganali, ma anche contributivi e fiscali privilegiati – sostiene il presidente di Federagenti – non può più essere tirato per le lunghe. Le scelte, incluse quelle di delimitazione delle zone a regime speciale, devono essere compiute nel tempo più breve possibile e parallelamente va sfruttata ogni piega interpretativa nei regolamenti europei per rendere il sistema Italia, in primis i porti, quindi interporti e centri merce, nuovamente competitivo”.
“L’impressione di Federagenti – conclude Pessina – è che esistano margini ben più ampi per fare delle zone a regime doganale, fiscale e tributario, speciale delle vere e proprie teste di ponte contro la guerra commerciale globale in atto”.