“I disservizi denunciati dagli autotrasportatori vengono subiti da tutta la catena logistica e gravano sulla merce, serve un tavolo di confronto tra le parti per superare le criticità”
Milano – Fedespedi respinge la richiesta di applicazione unilaterale della congestion fee, la maggiorazione economica che viene applicata da oggi sulle tratte in arrivo e in partenza dal porto di Genova, appellandosi all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale affinché istituisca un tavolo di confronto fra le parti per superare le problematiche esistenti. Secondo la Federazione nazionale delle Imprese di Spedizioni internazionali, da questa richiesta di applicazione unilaterale della maggiorazione, ad un primo esame, emergono profili di rilevanza anticoncorrenziale.
“I disservizi denunciati dagli autotrasportatori vengono subiti da tutta la catena logistica – dichiara Alessandro Pitto, presidente di Fedespedi. In particolare, queste criticità gravano già oggi in termini di oneri economici, diretti ed indiretti, sulla merce che non può certamente oggi farsi carico di ulteriori costi come quello della congestion fee. Le imprese di spedizione – prosegue il presidente Pitto -, nel porto di Genova come in diversi altri scali quali ad esempio Trieste, Livorno, La Spezia – si sono sempre impegnate a proporre e attuare soluzioni operative, essendo parte integrante e proattiva dell’evoluzione tecnologica e digitale a livello di ecosistema (PCS) ed essendosi fatte portatrici di istanze, quali l’adozione di una Carta dei Servizi, che potrebbero consentire il monitoraggio puntuale dell’efficacia delle prestazioni fornite da tutti gli attori coinvolti.”
Il contesto economico e geopolitico internazionale e nazionale sta già imponendo a importatori, esportatori e imprese di spedizione e logistica gravi oneri addizionali, legati alle incertezze nei tempi di consegna, all’allungamento delle rotte commerciali, allo stato di infrastrutturazione del Paese, interessato dall’apertura di numerosi cantieri che, se da un lato intendono porre rimedio ad anni di mancati investimenti e manutenzioni, dall’altro limitano necessariamente l’operatività quotidiana. Un’iniziativa di questo genere – secondo la visione di Fedespedi illustrata all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale – rischia di indebolire e danneggiare pesantemente il Porto di Genova, nei prossimi mesi interessato da importanti opere infrastrutturali che limiteranno la capacità di trasporto ferroviario.
Si potrebbero causare possibili e significative deviazioni di traffico che destano allarme nelle imprese di spedizione italiane aderenti alla Federazione.