Trieste, 13 marzo 2020 – Fincantieri, a seguito del manifestarsi del fenomeno epidemiologico Coronavirus e in applicazione dei provvedimenti che il Governo ha progressivamente messo in campo, ha tempestivamente posto in essere tutta una serie di azioni volte a prevenire e a contrastare la possibilità di contagio nei propri stabilimenti.
Coerentemente a ciò Fincantieri vuole ancora una volta porre al centro delle priorità aziendali la salvaguardia del proprio personale e di quello delle ditte dell’indotto che con essa fanno sistema, nonché adeguarsi alle attuali necessità del Paese. Per questo motivo, come tra l’altro era stato chiesto dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali nel comunicato delle Segreterie FIM-FIOM-UILM datato 12 marzo, la società ha deciso di sospendere le attività produttive nei siti italiani del Gruppo dal 16 al 29 marzo, disponendone la chiusura con ricorso alle ferie collettive, anticipandole rispetto al godimento nel consueto periodo estivo.
Tale decisione è stata presa nella consapevolezza che la sospensione delle attività per un periodo di 14 giorni è coerente con le indicazioni imposte dalle autorità sanitarie in tema di quarantena al fine di ridurre le possibilità di contagio, rispondere alle misure governative di restrizione, nonché consentire a tutti i lavoratori di porre in essere adeguati comportamenti per affrontare l’emergenza.
La modalità adottata, alla normalizzazione della situazione, consentirebbe di ripartire “ventre a terra” per salvaguardare il futuro dell’Azienda e del Paese e, peraltro, non si tradurrà in una perdita economica per i lavoratori.
Solo in questo modo, senza nessun reale sacrificio rispetto allo stato di emergenza dell’Italia, potremo non pregiudicare il nostro futuro, salvaguardare la continuità operativa dell’azienda, il mantenimento dei livelli occupazionali e la credibilità guadagnata da Fincantieri con la propria clientela nazionale ed estera e quest’ultima potrà trovare l’assicurazione, a situazione normalizzata, che le consegne successive saranno rispettate adempiendo alle scadenze di contratto.
Fincantieri è uno dei più importanti complessi cantieristici al mondo e il primo per diversificazione e innovazione. È leader nella progettazione e costruzione di navi da crociera e operatore di riferimento in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia, dalle navi militari all’offshore, dalle navi speciali e traghetti a elevata complessità ai mega-yacht, nonché nelle riparazioni e trasformazioni navali, produzione di sistemi e componenti meccanici ed elettrici e nell’offerta di servizi post vendita. Con oltre 230 anni di storia e più di 7.000 navi costruite, Fincantieri ha sempre mantenuto in Italia il suo centro direzionale, nonché tutte le competenze ingegneristiche e produttive che caratterizzano il proprio know-how distintivo.
Con oltre 8.900 dipendenti e un indotto che impiega quasi 50.000 addetti solo in Italia, Fincantieri ha saputo valorizzare una capacità produttiva frazionata su più cantieri facendone un punto di forza, riuscendo ad acquisire il più ampio portafoglio di clienti e di prodotti nel settore delle crociere. Per far fronte alla concorrenza e affermarsi a livello globale, ha ampliato il suo portafoglio prodotti raggiungendo nei settori in cui opera posizioni di leadership a livello mondiale.
Con l’internazionalizzazione, il Gruppo conta oggi 20 stabilimenti in 4 continenti, oltre 19.000 dipendenti, ed è il principale costruttore navale occidentale annoverando tra i propri clienti i maggiori operatori crocieristici al mondo, la Marina Militare e la US Navy, oltre a numerose Marine estere, nonché è partner di alcune tra le principali aziende europee della difesa nell’ambito di programmi sovranazionali.
L’attività di Fincantieri è estremamente diversificata per mercati finali, esposizione ad aree geografiche e portafoglio clienti, con ricavi generati principalmente tra le attività di costruzione di navi da crociera, navi militari e unità Offshore e Navi speciali. Tale diversificazione permette di mitigare gli effetti delle possibili fluttuazioni della domanda dei mercati finali serviti rispetto a operatori meno diversificati.