• 21 Novembre 2024 18:18

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Fincantieri, il grande salto nell’Oil & Gas

Il Gruppo italiano annuncia l’acquisizione di STX OSV e diventa il quinto player a livello mondiale

 

Crociere e settore militare. Da oggi anche oil & gas per un portafoglio in grado di gestire al meglio i rischi ciclici e rispondere al rallentamento dei profitti nei settori di attività tradizionali. Si inserisce in questo panorama l’acquisizione da parte di Fincantieri di del 50,75% di STX OSV (STX Europe), società quotata alla Borsa di Singapore, leader mondiale nella costruzione di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale (Offshore Support Vessel).

L’operazione prevede che Fincantieri, attraverso la propria società controllata Fincantieri Oil & Gas S.p.A., acquisisca la quota di STX OSV per un controvalore di circa 455 milioni di euro (1,22 dollari di Singapore per azione). Il closing dell’acquisizione avverrà entro il primo quadrimestre 2013. Solo allora, Fincantieri Oil & Gas S.p.A. promuoverà, in linea con i termini previsti dal regolamento della Borsa di Singapore, un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle rimanenti azioni. Il valore totale dell’acquisizione sarà pari a circa 900 milioni di euro e verrà finanziata prevalentemente tramite l’utilizzo di risorse interne di Fincantieri e facendo ricorso ad un finanziamento bancario concesso da un pool composto da Banca IMI, BNP Paribas (filiale italiana), Carige e Unicredit. L’operazione di finanziamento vedrà inoltre la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti nel ruolo di finanziatore garantita da SACE.

La scelta di entrare nel settore offshore nasce dalla necessità per il gruppo di garantirsi una crescita adeguata nel medio – lungo termine attraverso una diversificazione più spinta delle attività. Nel settore crociere, infatti, la domanda mondiale di nuove unità nei prossimi anni si andrà ad attestare su una soglia di 6/8 ordinativi l’anno, valore in ripresa rispetto agli anni precedenti, tuttavia decisamente inferiore ai 12/13 del periodo pre-crisi. In quello militare, invece, permangono delle difficoltà nella concretizzazione degli ordini a causa di ridimensionamenti e slittamenti di nuovi programmi per ristrettezze dei relativi budget.

“L’offshore – spiega l’azienda – è un mercato specialistico ad alto valore aggiunto che, alla luce dei nuovi giacimenti di greggio scoperti in anni recenti e soprattutto della crescente domanda globale di risorse naturali, oggi è considerato un settore con prospettive favorevoli. Inoltre è caratterizzato dalla presenza di operatori di grandi dimensioni estremamente specializzati, con know-how specifico e relazioni consolidate con i principali clienti del settore”.

Con questa operazione il Gruppo italiano acquisirà una posizione di leadership in un campo per il quale sono previsti forti investimenti dove negli ultimi anni aveva operato con la costruzione della piattaforma Scarabeo 8, di 14 mezzi AHTS realizzati in Italia e 2 unità PSV in costruzione nei cantieri americani. STX OSV, in particolare, permetterà l’accesso di Fincantieri nel cluster del Mare Del Nord che è tra i primi al mondo per produzione oil & gas. Un segmento in evoluzione con lo spostamento dell’attività verso “la perforazione di giacimenti, anche di recente mappatura, situati in acque molto profonde, che rappresenta il futuro di questo settore”.

Non secondario anche il potenziamento dimensionale del Gruppo. Con 21 cantieri in 3 diversi continenti, quasi 20.000 dipendenti e ricavi per 4 miliardi di euro, Fincantieri raddoppia le sue dimensioni diventando uno dei primi cinque costruttori navali di riferimento su scala mondiale e unico produttore occidentale in grado di confrontarsi con i giganti asiatici.