• 24 Novembre 2024 01:59

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Foro d’Ischia, sequestrato complesso alberghiero

Oggi ufficiali della Capitaneria di Porto di Napoli, unitamente a personale degli Uffici Circondariali Marittimi di Ischia e di Forio hanno proceduto al sequestro di un complesso alberghiero sito in Forio d’Ischia alla via G. Mazzella. Il complesso che si estende per una superficie di oltre 110.000 metri quadrati è composto da tre alberghi e comprende tre piscine, di cui due scoperte ed una coperta, nonché un reparto termale-sanitario autorizzato per le seguenti cure: “aerosolterapia, balneo-fango terapia nella cura di malattie arto-reumatiche e per la riabilitazione motoria”. I reati per cui si è proceduto sono quelli relativi alla violazione della normativa ambientale, in particolare, lo scarico in pubblica fognatura di acque reflue industriali (137 D.L.vo 152/06) e lo smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi derivanti dalle attività termali-sanitarie (art. 256 D.L.vo 152/06), nonché il reato di falso in autorizzazioni amministrative (art. 480 cp), in relazione all’autorizzazione per lo scarico in pubblica fognatura. Le indagini sono state condotte dalla Guardia Costiera e coordinate dalla quinta sezione reati ambientali della Procura di Napoli e sono state innescate dallo sversamento in mare di liquami provenienti dalla rete fognaria asservita al Comune di Forio, avvenuto in diverse occasioni nella primavera/estate 2013 all’interno del porto di Forio, le cui cause sono state individuate nella immissione di acqua termale ad alta temperatura nella rete fognaria da parte della struttura alberghiera oggetto del sequestro. “All’esito delle indagini – spiega una nota – si è accertato che lo scarico nella pubblica fognatura, da parte della suddetta struttura alberghiera, di reflui non assimilabili a quelli domestici, in quanto aventi valori superiori a quelli normativamente previsti, quali la temperatura e la portata, avveniva in forza di un’autorizzazione dell’ATO2 Napoli Volturno rilasciata nel 2008 e rinnovata nel 2012 sulla scorta di relazioni tecniche false, attestanti modalità di scarico diverse da quelle reali, successivamente revocata dalla stessa ATO2 Napoli Volturno in sede di autotutela in data 30.1.14”.  Il sequestro preventivo si è reso necessario per evitare la reiterazione dei reati relativi alla violazione della normativa in materia ambientale, essendosi accertato che il complesso alberghiero di cui trattasi ha proseguito la propria attività, con il conseguente smaltimento illecito degli scarichi, anche dopo la revoca dell’autorizzazione agli scarichi da parte dell’ATO 2 Napoli Volturno ed aveva intrapreso lavori edili abusivi per conformare lo stato dei luoghi a quello fraudolentemente rappresentato al fine di ottenere il rilascio della suddetta autorizzazione, in assenza della necessaria autorizzazione da parte del Comune e del prescritto parere della Soprintendenza ai Beni Ambientali, trattandosi di zona sottoposta a vincolo paesaggistico.