Respingendo l’appello presentato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il Consiglio di Stato ha definitivamente messo la parola fine alla vicenda giudiziaria sui cosiddetti diritti fissi, che da quattro anni ha visto coinvolte, oltre alle associazioni di categoria degli agenti e degli spedizionieri genovesi, anche 15 agenzie marittime, sanzionate per un importo complessivo di 4 milioni di euro. “La sentenza del Tar del Lazio – afferma Gian Enzo Duci, presidente Assagenti – aveva lasciato ben pochi dubbi sulla legittimità degli accordi in questione, accogliendo tutte le motivazioni presentate dai nostri avvocati difensori e rimproverando l’AGCM di aver “deliberatamente confuso una proposta di accordo con un risultato acquisito … al solo scopo di colorare di illiceità una fattispecie che, altrimenti, sarebbe stata del tutto irrilevante ai fini del diritto della concorrenza”. Le motivazioni a correndo del dispositivo di sentenza pronunciato dal Consiglio di Stato verranno pubblicate in un secondo tempo, ma è probabile che siano confermati gli argomenti portati avanti dal Tar del Lazio lo scorso gennaio che rifiutavano la tesi dell’accordo orizzontale, cioè stipulato tra aziende concorrenti (agenzie marittime), che operano allo stesso livello della catena produttiva o distributiva, riconoscendo la natura verticale dell’intesa, perché concordata tra due soggetti (Associazioni di categoria) che operano a un livello differente. Il tribunale amministrativo aveva inoltre segnalato l’assenza di un mercato rilevante, essendo l’accordo valido solo in ambito genovese, e accertato che il diritto fisso rappresenta una componente del tutto trascurabile sul costo totale del trasporto, oltre a smentire l’argomentazione di segretezza dell’accordo sostenuta dall’AGCM. La vicenda giudiziaria sull’accordo dei diritti fissi è iniziata nel dicembre del 2009 con una segnalazione da parte di Maersk Italia, che ha portato alla sentenza dell’Antitrust del febbraio 2012 che comminava una sanzione complessiva di 4 milioni di euro alle associazioni di categoria degli agenti e degli spedizionieri e alle 15 agenzie marittime coinvolte (APL Italia Agency, Agenzia Marittima Prosper, Agenzia Marittima Le Navi, CSA, China Shipping Agency Co., CMA CGM Italy, Coscon Italy, Gastaldi & C., Hapag Lloyd Italy, K-LIne Italia, Medmar, Paolo Scerni, Thoss Carr & Son, Yang Ming Italy e Zim Italia), le quali hanno presentato il ricorso al Tar del Lazio nell’ottobre 2012.