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Giornata Mondiale contro il bullismo e cyberbullismo

Diredazione City

Feb 7, 2024

5° Convegno Nazionale Udicon BullyFace

In occasione della Giornata Mondiale contro il bullismo e cyberbullismo e del Safer Internet Day, si è svolto oggi, presso la Sala Tirreno della Regione Lazio, il 5° Convegno Nazionale BullyFace, organizzato da UDICON, Unione per la Difesa dei Consumatori.

La presidente di Udicon, Martina Donini, ha accolto la platea sottolineando la gravità del bullismo anche quando si manifesta in forma non fisica, come nel caso del cyberbullismo. “Le parole possono essere altrettanto violente. Non si può pensare di fare un commento sui social senza credere che non abbia delle ricadute. Dietro ai social ci sono responsabilità alle quali tutti devono rispondere”. E ha proseguito: “Sono 32mila le denunce che riguardano atti di bullismo. Ma siamo certi che i numeri siano molto più alti e comprendono tutti coloro che non denunciano. L’ultima legge sul bullismo risale al 2017. Sono passati 7 anni. Servono nuove regole rispetto a un fenomeno in continua evoluzione”.

Il convegno ha visto la partecipazione di diverse personalità di spicco. Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa e per la copiosa partecipazione degli studenti. Costanza Andreini, Public Policy Manager di META, ha discusso delle sfide legate al monitoraggio e alla moderazione dei contenuti sui social network, affermando che “Il bullismo risente della cultura di riferimento perché quello che può essere sarcasmo per alcuni è un’offesa per altri. I social agiscono su degli standard internazionali per cui va trovato un bilanciamento tra la libera espressione e le aggressioni verbali”. Giorgia Colapicchioni della Polizia di Stato ha invitato i giovani a non essere passivi di fronte agli episodi di bullismo e a controllare le policy dei social, mentre Chiara Antonini, Vicepresidente Osservatorio Nazionale Adolescenza Onlus, ha portato all’attenzione l’importanza di gestire le emozioni e di resistere al conformismo.

Un momento particolarmente toccante è stato quello in cui Ivano Zoppi, Segretario della Fondazione Carolina, ha raccontato la tragica storia di una ragazza vittima di bullismo, da cui l’associazione prende il nome e che ha ispirato la Legge n.71 grazie alla quale oggi nelle scuole c’è un docente referente dedicato agli episodi di bullismo e cyberbullismo. “Fatevi una domanda: e se capitasse a me? Cosa farei? Come mi sentirei? Voi potete fermare qualunque episodio. Denunciate. Alzate la mano!”.

L’evento ha visto un’ampia partecipazione di studenti di scuole medie provenienti da varie parti d’Italia, dimostrando l’interesse e l’impegno delle giovani generazioni verso queste tematiche. Erano presenti: Istituto Comprensivo Mandatoriccio (Corigliano-Rossano, Cs), Istituto Comprensivo Vanvitelli (Airola, BN), Istituto Comprensivo Emanuele Falcetti (Apice, BN), Istituto Comprensivo Nettuno 4 (Nettuno, RM), Istituto Comprensivo Ardea 1 (Ardea, RM), Istituto Comprensivo Sora 2 (Sora). Collegati da remoto: Istituto Comprensivo “Don Milani” di Catanzaro, Istituto Comprensivo “Perri – Pitagora” di Lamezia Terme, I.C.Alberto Manzi di Roma, I.C. “Don G. Maraziti” di Marcellinara, Chris Cappell di Anzio.

Un momento di grande empatia e riflessione è stato offerto dalla proiezione del cortometraggio “Paracadute”, in presenza dei suoi creatori l’attore e sceneggiatore, Giacomo Nasta, e il co-regista, Gianluca Barra. I giovani realizzatori hanno parlato ai ragazzi dell’importanza dei paracadute, ovvero di avere degli adulti a cui fare riferimento nei momenti di incertezza e fragilità. Tra i protagonisti del corto, anche l’attrice Pilar Fogliati. Il corto, che viene utilizzato nelle scuole all’interno di progetti contro il bullismo, è stato proiettato grazie alla collaborazione dell’Associazione Mede@, di cui era presente al presidente Daniele Natalizia.

Il convegno ha rappresentato un’occasione significativa per riflettere, discutere e sensibilizzare sul tema del bullismo e del cyberbullismo, evidenziando la necessità di un impegno collettivo per contrastare queste forme di violenza e promuovere un ambiente più sicuro e rispettoso per tutti.