“Oggi più che mai è necessario pensare da Europei e non come italiani e olandesi”.
È ovviamente sotto gli occhi di tutti che le conseguenze economiche della crisi COVID sono tutt’altro che risolte. L’economia stenta a ripartire e nella quasi totalità dei settori, le perdite economiche non saranno recuperabili. Per il mondo della logistica e dei trasporti i cali di volume movimentato hanno raggiunto picchi dell’80% determinando la chiusura temporanea delle attività.
È il caso ad esempio delle piccole società di trasporto impegnate in settori tradizionali e nella gestione del trasporto domestico (presa in carico della merce in Italia e scarico sempre in Italia).
Ecco quindi che per promuovere la firma di un accordo europeo ogni azione di sensibilizzazione della politica e dell’opinione pubblica europea è risultato di fondamentale importanza.
Un’azione importante sull’opinione pubblica olandese è stata svolta ad esempio da Gruber Logistics. Intervistata da NOS, la televisione di Stato Olandese, la società alto atesina con un fatturato di 360 milioni e una presenza in quindici paesi europei si è fatta portavoce delle istanze del settore italiano della logistica. Andrea Condotta, Public Affairs & Innovation Manager di Gruber, ha spiegato che durante il periodo peggiore della crisi, quando il settore industriale in Italia era pressoché fermo, Gruber cresceva in Olanda oltre il 10%.
Se quindi risulta comprensibile la scarsa comprensione da parte della popolazione olandese delle difficoltà dell’Italia è altrettanto vero che oggi più che mai è necessario pensare da Europei prima ancora che Italiani e Olandesi.