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Guardia Costiera della Liguria: controlli sulla filiera ittica a tutela del consumatore

Sequestrati molluschi di acqua dolce e specie invasive privi di certificazione sanitaria tra Lombardia, Piemonte e Liguria

Genova, 16 ottobre 2020 – Nei giorni scorsi gli ispettori della Guardia Costiera della Liguria hanno svolto controlli mirati sulla filiera ittica nei territori regionali di Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta e parte occidentale dell’Emilia Romagna, nell’ambito dell’operazione complessa denominata “Mercato Ittico”.

La campagna è stata principalmente finalizzata a verificare il rispetto delle normative nazionali e comunitarie in materia di cattura e commercializzazione di prodotti ittici, nazionali e d’importazione. I controlli hanno interessato i mercati e le rivendite all’ingrosso e al dettaglio, le pescherie, i supermercati e le attività di somministrazione.

Significativi i risultati, specialmente tra Milano e Torino dove, spesso presso attività di ristorazione etnica, è stata riscontrata la presenza di specie vietate alla vendita o alla somministrazione.

A Milano i militari hanno sequestrato numerosi esemplari vivi di “gambero rosso della Louisiana”. Una specie non autoctona e fortemente invasiva che da alcuni anni ha invaso i bacini lacustri del Nord Italia, alterando irrimediabilmente l’habitat originario. Per il titolare della rivendita – peraltro già noto alla Guardia costiera – è scattata la denuncia per commercio e detenzione illegale di specie non consentite.

Sempre nella Chinatown milanese e in due pescherie di Porta Palazzo a Torino, i militari hanno anche sequestrato ingenti quantitativi di un mollusco gasteropode cd. ”lumachino”, presumibilmente proveniente da cattura illecita nei bacini del Nord Italia. Gli esemplari, apprezzati da alcune Comunità straniere in territorio nazionale, sono risultati essere privi di qualsiasi documentazione relativa all’origine e di etichettatura sanitaria attestante il trattamento di stabulazione obbligatorio per legge.

I titolari dei tre esercizi sono stati sanzionati per commercio di molluschi privi tracciabilità (sanzione di € 1.500) e di autorizzazioni sanitarie (sanzione da € 1.000). Una delle pescherie è stata anche denunciata alla Procura della Repubblica di Torino per la messa in vendita di prodotti – molluschi d’acqua dolce e prodotti ittici di varie specie – alterati e in cattivo stato di conservazione.

Medesima denuncia è scattata anche nei confronti di un commerciante di origini bangladesi che, a Milano, deteneva prodotti ittici surgelati del Myanmar in pessimo stato di conservazione. Tutti gli esemplari erano contenuti in confezioni danneggiate e prive di qualsiasi etichettatura.

Ulteriori violazioni riscontrate dai militari della Guardia costiera hanno riguardato il commercio di novellame, l’illecita cattura di esemplari sottomisura, il mancato rispetto della catena del freddo e della bonifica sanitaria dei prodotti della pesca (mancato abbattimento), la detenzione di pescato oltre il quantitativo consentito ai pescatori sportivi, l’assenza del registro allergeni e – non ultimo – la violazione del cd. “pacchetto igiene” da parte di alcuni esercizi della ristorazione.

Complessivamente sono state, quindi, elevate sanzioni amministrative per circa 40.000 euro e sequestrati oltre 14 quintali di prodotto ittico non conforme alle normative vigenti.

Allo stesso tempo, le unità navali della Guardia costiera hanno compiuto una mirata attività di controllo in mare e presso i punti di sbarco al fine di tutelare la risorsa ittica sin dall’origine della catena e, quindi, garantire il miglior prodotto di origine nazionale.