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I TRAFFICI DEL PORTO VENEZIANO RIFLETTONO LA FLESSIONE DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE E SCONTANO LA MANCATA SOLUZIONE DEL PROBLEMA ESCAVI.

CRESCE IL TRAFFICO CONTAINER E PASSEGGERI, CAUTI SEGNALI DI RIPRESA PER IL PORTO DI CHIOGGIA

Venezia, 1 agosto 2019 – Il traffico merci generato dagli scali portuali di Venezia e di Chioggia nel periodo che va da luglio 2018 a giugno 2019 si stima in 26.712.450 tonnellate, in flessione del 3,35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato rappresenta una media pesata tra il risultato negativo conseguito negli ultimi mesi dallo scalo veneziano che trascina giù del 3,7% il sintetico annuale e quello positivo del porto di Chioggia che recupera il 5,5% dei traffici rispetto all’anno precedente.

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, commenta:

“Il calo traffici del porto veneziano riflette la flessione della produzione industriale italiana, confermata anche dal Centro Studi Confindustria, e la debolezza del commercio internazionale fotografata da recenti dati del WTO. I traffici di merci che transitano da e per Venezia, servendo in particolar modo l’industria manifatturiera italiana, risentono della riduzione degli ordini che si rispecchia anche in un forte calo delle importazioni siderurgiche destinate alle acciaierie (-16% in un anno) e delle merci di tipologia energetica tra cui carbone e olii derivati (-7%). Continua a produrre un impatto negativo sulle statistiche anche lo stallo perdurante sul fronte degli escavi e delle manutenzioni ordinarie, che vede l’Autorità pronta a intervenire per migliorare l’accessibilità nautica con oltre 27 milioni di euro già stanziati per opere ed escavi ma bloccati dall’assenza di un protocollo fanghi aggiornato e dalla mancanza di alternative agli attuali siti di conferimento dei sedimenti. Si teme infine, che la perdurante incertezza legata alla gestione anche emergenziale dei flussi crocieristici, che potrebbero essere parzialmente dirottati sui terminal merci, possa contribuire ad aumentare il nervosismo sui mercati e tra gli operatori, andando ad appensantire i prossimi risultati trimestrali di traffico”.

I dati relativi al primo semestre del porto di Venezia riportano una flessione del -7,2% sulle tonnellate complessivamente movimentate. Nello specifico, il traffico industriale presenta i risultati peggiori con un -13,7% da gennaio a giugno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dato che si assesta a livello annuo passando in campo positivo (+5,5%). Nel periodo luglio 2018 – giugno 2019 si registra un calo del -3,2 e del -10,5% rispettivamente per le rinfuse liquide e solide. Crescono, invece del +1,1% le merci in colli e del 2,5% i TEU che raggiungono quota 626.640. Il dato è ancora più positivo se si considerano i soli contenitori pieni che crescono del +2,5% sul semestre e del +3,5% su base annua.

Dal punto di vista dei settori merceologici e considerando il periodo di un anno, calano come si è detto i segmenti siderurgico ed energetico, sostanzialemente stabile l’agroalimentare (-0,9%), in forte crescita i colli eccezionali (+22,3%), le altre rinfuse solide (+18,8%), i prodotti chimici (+5,8%) e i ro/ro (+5,3%).

In crescita invece il trasporto passeggeri con un +3,9% su base annua per quanto riguarda i traghetti (ro/pax) e un +4,2% per i crocieristi che raggiungono quota 1.589.970, di cui 1.351.654 3 “homeport” (dunque contati due volte all’arrivo e alla partenza) e 238.316 “transits” (conteggiati una sola volta).