• 22 Novembre 2024 18:35

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I trasporti italiani ed europei e la “sfida del 2035”

La transizione energetica è già il presente del nostro Paese: è necessaria una regia efficiente per incentivare risorse e innovazione
Roma – Si è svolto ieri a Roma, presso la sede ‘Esperienza Europa – David Sassoli’ del Parlamento Europeo e della Commissione Ue, il convegno “I trasporti italiani ed europei e la “sfida del 2035” che ha posto il focus su trasporti e infrastrutture per la mobilità, sul ruolo dell’elettricità, dell’idrogeno e dei biocarburanti per l’alimentazione dei veicoli e sui progressi negli investimenti previsti dal PNRR per questo settore.
Nei saluti iniziali Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha sottolineato l’impegno del Governo “per decarbonizzare il settore, in termini di efficientamento, di ottimizzazione dell’uso dei trasporti e di aumento dell’uso delle fonti rinnovabili. Il Governo si è fatto promotore da subito di una nuova pragmatica postura in Europa e abbiamo ottenuto in pochi mesi risultati importanti, fra cui l’apertura agli e-fuels nel regolamento dei veicoli leggeri”. Fra le proposte concrete: “La scorsa settimana il MIMIT ha aperto il bando per l’acquisto e la posa in opera di colonnine dedicate a privati e condomini: 80 milioni di euro destinati alla copertura dell’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture di ricarica per le spese effettuate nel 2022 e nel 2023”, ha concluso Urso.
Nel primo panel dal titolo Elettricità, idrogeno, biocarburanti, e-fuel: l’energia per i veicoli di domani, è intervenuto fra gli altri Massimo Nordio, Presidente di Motus-E: “Con una quota di mercato che in Europa ha superato il 20%, si può dire che l’auto elettrica non sia più il futuro, ma il presente. Solo in Italia tra i grandi Paesi Ue si fatica a decollare, nonostante il favore dei cittadini nei sondaggi e i passi da gigante della rete di ricarica. Di fronte a questi dati è necessaria una riflessione sulle attuali politiche incentivanti. La buona notizia è che ci sono importanti risorse già stanziate, ora però è indispensabile usarle in modo efficace. Altro tema poi è quello di stimolare nel Paese una nuova cultura dell’innovazione”.
Sul ruolo dei biocarburanti nella decarbonizzazione dei trasporti, Alessandro Sabbini, Responsabile dei Rapporti Istituzionali Centrali di Eni, ha dichiarato: “La decarbonizzazione trasporti è già iniziata: è resa possibile dalle tecnologie già disponibili, come il biocarburante HVO, già disponibile in purezza, che può essere utilizzato con le infrastrutture esistenti e in molti veicoli già in circolazione. L’HVO è un esempio di economia circolare applicata alla mobilità e contribuisce da subito alla riduzione delle emissioni del trasporto stradale, anche pesante, e dei trasporti aereo, marittimo e ferroviario.”
Sulla spinta che possono dare alla transizione energetica in atto le sperimentazioni e le innovazioni tecnologiche si è soffermato Alberto Moro, Direttore generale Automotive del Gruppo Bitron:Sviluppare tecnologie è fondamentale, ma questo lavoro porta con sé una grande responsabilità verso il pianeta. Uno dei principali obiettivi di Bitron è operare con la consapevolezza del nostro ruolo nel preservare un futuro migliore per le generazioni che verranno. Il nostro impegno nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie dedicate alla mobilità elettrica, all’idrogeno e all’utilizzo di biocarburanti, sono pilastri fondamentali dei nostri business. Siamo orgogliosi di essere parte di un cambiamento che porti a un domani migliore”.
Nella seconda parte della giornata si è discusso de “Le infrastrutture per la mobilità integrata: i progressi del PNRR” con, fra gli altri, Ferruccio RestaPresidente di MOST Centro Nazionale Mobilità Sostenibile e di FBK Fondazione Bruno Kessler che ha spiegato il senso del lavoro della Fondazione: “Abbiamo un approccio che legge in maniera complessa la trasformazione della nostra società, che pone la persona al centro con un utilizzo significativo delle tecnologie. La mobilità continua a essere centrale in questa transizione, per questo come MOST pensiamo che università, centri di ricerca e imprese, collegate da Nord a Sud, debbano presidiare lo sviluppo del settore, neutrali tecnologicamente, lavorando su investimenti sulle infrastrutture fisiche e digitali con alcuni obiettivi chiari: la decarbonizzazione, la decongestione, l’accessibilità, la sicurezza e naturalmente il lavoro del settore industriale”.
Adriana Zagarese, presidente del Consorzio Integra, ha ricordato che: “Circa la metà dei fondi del PNRR (108 miliardi di euro) riguarda investimenti che coinvolgono il settore edile e buona parte delle riforme previste intercettano l’attività edilizia. Questa è l’occasione per non limitarsi alla realizzazione di interventi importanti ma comunque particolari, ma di realizzare progetti che si integrino il più possibile tra loro per realizzare reti funzionali e interconnesse. Il PNRR consente, anche attraverso organizzazioni consortili come la nostra, di raggiungere obiettivi di ampio respiro, che consentano la progettazione e la realizzazione di opere sostenibili dal punto di vista sociale, economico e ambientale e siano un contributo concreto e responsabile allo sviluppo competitivo del Paese”.
Infine, nella tavola rotonda dal titolo Sostenibilità dei trasporti marittimi: il futuro dei porti e delle flotte navali, è emersa la centralità delle autorità portuali nel promuovere la transizione verde nel settore. Pino MusolinoPresidente di MedPorts e dell’Autorità portuale Mar Tirreno Centro Settentrionale ha sottolineato come “le autorità portuali siano enti pubblici sui generis nel loro rivolgersi principalmente al privato, ma nell’ottica di una fondamentale collaborazione per stare dentro la trasformazione in atto. Il PNRR è un primo step, sono stati stanziati circa 3 miliardi che possono sostenere lo sviluppo della sostenibilità nelle nostre aree che sono già industriali nella gran parte dei casi. I porti sono ecosistemi di imprese, che per evitare di essere energivori devono diventare il laboratorio ideale per mettere in campo le nuove tecnologie”.
A chiudere i lavori, Edoardo Rixi, Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: “Il nostro obiettivo è trovare le risorse con il PNRR, metteremo in campo 50 miliardi per la digitalizazione,70 miliardi per la transizione ecologica e nuovi carburanti, 30 miliardi per le infrastrutture. Siamo la seconda potenza europea manufatturiera ed è cruciale anche arrivare a diminuire la dipendenza energeticaDobbiamo puntare sulle start up che lavorano sulle nuove tecnologie e assicuro la disponibilità da parte del Governo a interloquire per rafforzare la sinergia fra pubblico e privato”.