L’ICS ha pubblicato l’ultima Tabella delle prestazioni dello Stato di bandiera (2020/2021) da cui emerge che le distinzioni tra bandiere” tradizionali “e registri aperti non sono più significative.
Accanto a diversi registri europei e bandiere come il Giappone, vi sono molti registri aperti che rispondono agli standard più elevati.
Tra i 10 più grandi registri navali (per tonnellaggio di portata), che coprono oltre il 70% della flotta mondiale, nessuno ha più di due indicatori di prestazioni potenzialmente negative e cinque non ne hanno alcuno, tra i quali l’Italia.
Secondo Guy Platten, Segretario generale di ICS “C’è ancora un certo numero di stati di bandiera più piccoli che hanno molto lavoro da fare per migliorare notevolmente le loro prestazioni e gli armatori dovrebbero considerare molto attentamente la prospettiva di utilizzare queste bandiere, che possono essere percepite come inferiori agli standard”.
La Flag State Table pubblicata da ICS fornisce importanti indicatori delle prestazioni dei singoli Stati di bandiera in tutto il mondo, derivanti dall’analisi dei risultati registrati da ogni paese considerato rispetto a una serie di criteri come il PSC (Port State Control), la ratifica delle convenzioni marittime internazionali e la partecipazione alle riunioni dell’IMO.
A causa della natura senza precedenti dell’epidemia di COVID-19, la Flag State Table del periodo precedente (2019/2020) non è stata pubblicata ma i dati relativi al PSC nel 2019, sono stati inseriti nell’ultima pagina del rapporto di quest’anno, sulla base delle indicazioni fornite dai MOU di Parigi e di Tokyo e dalla Guardia Costiera degli Stati Uniti (USCG).
Per la flotta di bandiera italiana (rappresentata in seno all’ICS da Confitarma) tutti i criteri di valutazione risultano positivi.