A Livorno quarta edizione del Simposio internazionale
Le coste del Mediterraneo sono antropizzate fin dalla preistoria e su di esse si sono sviluppate le culture più formidabili. Attualmente nelle nazioni bagnate dal Mediterraneo vive, complessivamente, una popolazione di circa 550 milioni di individui ripartiti fra le tre maggiori culture: cristiana, giudaica, mussulmana. Culture in cui la comune radice monoteistica, non è un sufficiente motivo unificante. Così come non sembrano sufficientemente unificanti, le norme nazionali e internazionali che attualmente governano i rapporti fra gli Stati, in relazione alla gestione e all’utilizzo delle acque del Mediterraneo.
Il sempre più massiccio emungimento di acqua dai fiumi e il costante aumento delle sostanze inquinanti, in essi riversate, stanno alterando fortemente le caratteristiche fisico-chimiche del Mediterraneo, a cui si associano alterazioni della linea di costa. Alterazioni che, in un rigoroso equilibrio dinamico, nei secoli, ci sono sempre state. L’uomo, storicamente, ha alterato le coste che, nei tempi lunghi, si sono auto-adattate. Oggi tutto è più veloce e la natura non riesce ad adattarsi. L’uomo deve intervenire ripristinando ciò che ha inopinatamente modificato, sia nella zona emersa sia in quella sommersa. Per fare ciò a una analisi fisico-biologica dell’ambiente va associata l’analisi dei costi per il ripristino e servono delle leggi per stabilire chi, come e quando, deve intervenire.
Sono queste le problematiche che verranno affrontate nei tre giorni del Simposio (12-14 giugno), tramite sei Sessioni di studio così articolate:
Misure per l’ambiente e produzione energetica in zona costiera
Morfologia ed evoluzione delle coste e dei fondali
Flora e Fauna del sistema litorale: dinamiche e protezione
Geografia della fascia costiera: usi, processi e dinamiche del territorio
Il paesaggio costiero: forme di antropizzazione di ieri e di oggi
Gestione e tutela integrata delle coste: profili economici e giuridici