• 24 Novembre 2024 07:58

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Il porto di Venezia è il primo in Italia ad ospitare un simulatore di lavoro

Venezia  – Il porto di Venezia è il primo in Italia ad ospitare un simulatore di lavoro in spazi confinati, efficace strumento da utilizzare per la formazione e addestramento degli operatori impegnati nelle aree portuali brevettato dalla Direzione Centrale Ricerca dell’Inail.

Lo strumento è stato installato a Porto Marghera, nell’area antistante il fabbricato portuale 448. Il suo utilizzo in percorsi formativi risulta particolarmente efficace poiché consente di simulare situazioni di rischio tipiche degli spazi confinati e di testare, poi, le procedure di sicurezza e di emergenza per la messa in sicurezza e recupero di lavoratori che in detti ambienti si possono trovare in situazioni a particolare rischio infortunistico. Il simulatore risulta utile anche per addestrare gli operatori ad assumere posizioni ergonomiche mentre lavorano in spazi particolarmente angusti.

Convinti che la formazione sia uno dei principali strumenti per ridurre i rischi di infortunio sul lavoro, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Inail – Direzione regionale Veneto, e Vigili del Fuoco – Direzione Interregionale Veneto e Trentino-Alto Adige hanno siglato un accordo per la definizione di una proposta formativa dedicata al lavoro in ambiti confinati o sospetti di inquinamento  a tutti gli operatori che sono impegnati in attività lavorative all’interno di stive, serbatoi, silos, pozzetti interrati e cavidotti nei porti di Venezia e di Chioggia.

La necessità di interventi formativi e addestrativi destinati ad operatori impegnati in spazi confinati nasce non solo da un dato infortunistico numericamente significativo, ma anche e soprattutto dalla consapevolezza che gli effetti provocati da infortuni occorsi in detti spazi sono sempre gravissimi e con esito mortale.

Infatti, i dati rilevati da Inail Veneto evidenziano che, negli ultimi due anni, in regione sono stati denunciati in questa tipologia di ambienti 6 casi di infortunio che hanno coinvolto più persone contemporaneamente e con esito mortale. I rischi presenti in questi ambienti di lavoro sono spesso invisibili, silenziosi, inodori e generano un’errata percezione della pericolosità che si cela in questi contesti lavorativi.

“I porti di Venezia e Chioggia sono i primi in Italia ad avviare la collaborazione con INAIL per diffondere la cultura della sicurezza in ambito portuale da ogni punto di vista” – dichiara il presidente AdSP Fulvio Lino Di Blasio che ricorda come “Finalmente, grazie alla collaborazione con Inail e Vigili del Fuoco, i lavoratori dei nostri porti stanno beneficiando di un simulatore, uno strumento all’avanguardia per riprodurre particolari situazioni critiche di lavoro in ambienti chiusi e testare personalmente condizioni operative particolari, spesso associate ad un elevato profilo di rischio, specialmente per i terminal rinfuse. L’iniziativa si inserisce nel solco delle politiche adottate dall’Autorità in ambito safety. L’Ente vigila infatti costantemente sulla sicurezza dell’attività portuale e svolge più di 650 ispezioni all’anno presso i terminal durante le operazioni di sbarco e imbarco e movimentazione della merce. Inoltre, attraverso il Consorzio Formazione Logistica Intermodale, l’Autorità organizza periodicamente corsi di formazione dedicata agli operatori che sono impegnati nelle complesse attività che caratterizzano la quotidiana attività degli scali lagunari”.

Il consigliere comunale delegato ai Rapporti con i cittadini, Paolino D’Anna, ha portato i saluti del sindaco Luigi Brugnaro e ha ringraziato tutti i presenti. “Per evitare le tragedie non bisogna mai abbassare la guardia e soprattutto serve investire sulla prevenzione, che è fondamentale. Su questo fronte è importante la collaborazione di tutte le istituzioni”.

Massimo Prandi, Direttore Sede Inail di Venezia Terraferma, dichiara: “Questa è la terza tappa in Veneto del Simulatore di spazi confinati. Il progetto è stato presentato a Vinitaly 2023 ed è stato avviato presso i due Istituti enologici di Conegliano Veneto e Verona coinvolgendo gli studenti e i lavoratori del settore. La collaborazione con ADSPMAS oltre che alla formazione sugli spazi confinati prevede la realizzazione di progetti sulle misure di prevenzione di infortuni e malattie professionali dei lavori in quota e in altezza. I Vigili del Fuoco, a fianco di Inail fin dall’inizio in questo percorso, con la loro competenza ed esperienza di soccorso sul campo, permettono a questo progetto di rafforzare maggiormente i messaggi di prevenzione, salute e sicurezza rivolti a lavoratori, studenti e cittadini”.

“Oggi è una giornata importante per la cultura d’impresa” dichiara Mauro Luongo, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Venezia. “Per fare sicurezza c’è bisogno innanzitutto di formazione e di addestramento pratico, per questo consideriamo molto interessante la collaborazione con Inail e Autorità di Sistema Portuale che avvia un percorso di formazione esperienziale dedicato al lavoro negli spazi confinati. È solo così, con le metodologie pratiche che noi stessi utilizziamo nell’addestramento dei vigili del fuoco, che si possono riprodurre le situazioni reali di lavoro. In questo modo i lavoratori divengono pienamente consapevoli delle potenziali situazioni di rischio e sono in grado di minimizzarne le conseguenze”.

Luciano Di Donato, direttore del laboratorio Inail sicurezza degli impianti, dichiara: “Il simulatore fisico per l’addestramento esperienziale di lavoratori che operano in ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento si presenta, esternamente, come una struttura semplice che ricorda un container. Questo è attrezzato con dispositivi, strumentazione e sensoristica tali da alterare le condizioni cognitive dei discenti mettendoli, nelle condizioni di vivere situazioni di rischio che sono tipiche di lavorazioni in quegli ambienti. Ovviamente, tutto questo, viene gestito attraverso la strumentazione di controllo e la presenza attiva di tecnici esperti del settore ricerca INAIL in un regime di pericolo e conseguente rischio per gli operatori del simulatore controllato“.