A Palermo nel suggestivo scenario della Libreria del Mare e con la collaborazione del Centro Studi Siciliano di Diritto Marittimo ed Aereo di Palermo verrà presentato il 25 novembre alle ore 18,00 il saggio storico — giuridico di Alfonso Mignone “Nuovi studi sulla Tabula de Amalpha”edito da Il Frangente. L’evento sarà occasione di dibattito incentrato sulle antiche consuetudini marittime e per comprenderne l’eredità’ degli istituti giuridici nel quadro della disciplina dell’attuale diritto della navigazione. Considerati i vivaci scambi commerciali che, durante il Medioevo, Amalfi ebbe con la Sicilia non possiamo certamente escludere un’influenza della sua legislazione nella disciplina delle controversie marittime insorte in occasione di questi consolidati traffici. A Palermo è attestata e documentata una presenza massiccia di fondachi amalfitani fin dall’epoca normanna così come alcuni capitoli del Consolato del Mare di Messina sono la traduzione in dialetto siculo di quelli della Tabula de Amalpha. Quanto all’applicazione della Tabula nella Sicilia medievale gli storici si sono divisi. Tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento gli studiosi Genuardi e Ciccaglione furono i primi ad occuparsene e il primo ipotizza addirittura l’ipotesi secondo cui la Tavola amalfitana non sia altro che la copia di una consimile Tavola messinese di origine più antica. Successivamente l’avvocato marittimista napoletano Senigallia pubblicò un’appassionata difesa della maggiore anzianità della Tavola di Amalfi, contro le tesi del Genuardi che la vorrebbero posteriore (ed in parte copia) dei Regolamenti del “Consolato di Mare” di Messina. Indipendentemente da quale tesi sposare resta indiscutibile la presenza di regole tanto importanti e vitali per gli uomini di mare già nel XIII secolo. I Consolati del Mare presenti nelle città siciliane disciplinavano le controversie fra mercanti, armatori ed accomandanti ed alcune regole applicate sono di una modernità stupefacente. Alla presentazione del saggio di Mignone interverra’ il Prof. Gianfranco Purpura, già’ docente di Diritti delle antichità’ presso l’Universita’ degli Studi di Palermo e le conclusioni saranno affidate al Prof. Nicola Romana, docente di Diritto della Navigazione dell’Ateneo panormita.