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“informazione distorta” nel Porto di Taranto: i rappresentanti dei lavoratori portuali puntualizzano

Taranto, 28 aprile 2023 – La AdSP del Mar Ionio Porto di Taranto unitamente a FILT CGIL, FITCISL e UILTRASPORTI quali rappresentanti dei lavoratori portuali intendono esprimere doverose puntualizzazioni, a seguito dell’ultimo episodio di informazione distorta, circa quanto accade nel Porto di Taranto.

In particolare in questo caso, siamo chiamati a dover chiarire le informazioni del tutto parziali nonché alimentate da annotazioni e considerazioni finalizzate a generare confusione, dove invece si opera alacremente per risolvere problematiche ataviche con iniziative fortemente innovative per valore pubblico e trasparenza. Non ultimo e non per trascuratezza, da tempo comunichiamo i fatti senza stucchevoli proclami, proprio per non dare luogo a contro-informazioni, lesive della verità e dei sacrifici delle tante famiglie dei lavoratori portuali tarantini e nell’interesse di un’intera comunità che non intende essere strumentalmente coinvolta per l’interesse di pochi e molto spesso lontani da questa realtà territoriale.

Nello specifico si tiene a chiarire che la Taranto Port Workers Agency (TPWA) è stata istituita l’8 settembre 2017, ai sensi dell’art.4 del Decreto Legge 20 Dicembre 2016 n 243, come convertito con modificazioni dalla Legge 27 Febbraio 2017, n°18, con lo scopo attribuitole dalla norma richiamata, di ricollocazione previa eventuale riqualificazione dei lavoratori in esubero dall’allora terminalista ex art. 18 (della Legge 84/94) TCT. La stessa è stata prorogata al 7 marzo 2024, a seguito delle modifiche intervenute, con la Legge 30 dicembre 2021 n° 234 e la stessa Legge riporta la modifica del comma 7 dell’art 4, disponendo l’impegno di spesa per l’IMA per ciascuno degli anni 2022 e 2023.

Ciò in quanto, i lavoratori iscritti all’agenzia nelle more della ricollocazione, nelle giornate di mancato avviamento al lavoro, percepiscono l’IMA, una indennità di mancato avviamento, equiparata al trattamento di integrazione salariale CIG. Tale strumento di legge attribuisce ai lavoratori iscritti nelle liste della TPWA, una clausola sociale legalmente esigibile nei confronti degli operatori economici che dovessero chiedere ed ottenere, nuove autorizzazioni ad operare ai sensi della L. 84/94 nell’ambito della circoscrizione territoriale di competenza della AdSP del Mar Ionio che hanno – in tali fattispecie – l’obbligo di rivolgersi per le nuove assunzioni prioritariamente agli iscritti all’agenzia.

La TPWA ha anche la possibilità di fornire manodopera temporanea alle imprese portuali per i loro fabbisogni extra e per fornire la necessaria flessibilità del lavoro portuale che è indispensabile alla buona operatività di tutte le realtà portuali italiane.

La legge 84/94 non consente all’interno dello stesso porto, l’esistenza di due agenzie di fornitura di manodopera temporanea pertanto, considerata l’esistenza anche dell’operatore ex art.17 comma 2 del porto di Taranto, la richiesta di manodopera per lo svolgimento delle operazioni portuali transitano attraverso tale soggetto e quest’ultimo, qualora non abbia personale sufficiente per far fronte alla fornitura di lavoro portuale temporaneo, si rivolge alla TPWA.

L’attuale operatore ex art 17 aveva la autorizzazione in scadenza ad aprile 2021 salvo poi aver ottenuto per decreto legato all’emergenza COVID, una proroga di 24 mesi traguardando il mese di aprile 2023.

Inutile sottolineare come, a causa della sempre più limitata operatività dell’acciaieria di Taranto, la lunga emergenza pandemica prima e la perdurante questione del conflitto in Ucraina, la ripresa delle attività marittimo-portuali abbia incontrato difficoltà che hanno molto rallentato il processo di ricollocazione dei lavatori, oltre a rallentare gli insediamenti di nuove attività di impresa che avrebbero potuto accelerare lo “svuotamento” delle liste della TPWA.

A Gennaio 2023, dai 560 lavoratori originariamente iscritti, l’agenzia contava 352 lavoratori ancora iscritti, avendo di fatto – e nonostante tutto quanto sopra – agevolato e consentito la ricollocazione di oltre 200 lavoratori con competenze di alto livello in materia portuale.

Sarebbe risultata quindi in questa fase, assolutamente irricevibile da parte del MIT la richiesta ad aprile 2023 di trasformazione della TPWA in agenzia ex art.17 comma 5 con 352 lavoratori in carico, oltremodo perché a questi sarebbe stata dovuta la indennità IMA “ordinaria”, ossia quella che attinge i fondi dallo stesso Ministero su base nazionale e con un numero di operatori assolutamente sproporzionato rispetto alle immediate e contestuali esigenze del Porto.

Per questa serie di tecnicismi e nell’esclusivo interesse dei lavoratori interessati del Porto e di Taranto, si è condiviso di chiedere nulla osta al MIT per la costituzione di un’agenzia ex art 17 comma 5 con l’ AdSP come capofila e gli operatori portuali ex art. 16 come soci e con quote di partecipazione proporzionale alle attuali presenze, con il fine di proseguire nella fornitura di manodopera temporanea previo il recupero dei 7 lavoratori già in forza all’operatore uscente, il tutto descritto e scandito da uno specifico business plan triennale.

Tale costituenda agenzia avrà la possibilità, previo un apposito accordo sindacale, di attingere per le richieste di manodopera eccedente le unità disponibili dai lavoratori iscritti nella TPWA fino alla sua scadenza naturale.

Alla luce delle scadenze, sopra citate, della validità della TPWA e della sussistenza della relativa clausola sociale, che fa il pari con la scadenza del finanziamento delle indennità IMA previsto attualmente per dicembre 2023, si è già avviato parallelamente all’ iniziativa sopra esposta, un percorso di confronto con gli esponenti politici locali e nazionali per l’ottenimento di un’ultima proroga di almeno 12 mesi dello strumento, garantendo anche un’ultima proroga dei relativi finanziamenti.

Questo lasso di tempo ulteriore, servirà per l’avvio operativo delle prime otto iniziative d’impresa che – grazie alla costante ed evidentemente efficace promozione (con possibile nocumento della contro informazione) nonché al grande lavoro svolto per l’istituzione della ZES – si stanno insediando nel sedime portuale e dai cui piani operativi si palesa un fabbisogno occupazionale che potrà, insieme all’operatore terminalista, facilmente assorbire le maestranze ancora afferenti alla TPWA.

Quanto sopra descritto, consentirebbe nel breve termine la concreta e definitiva finalizzazione del Decreto 20 dicembre 2016 n° 243 che, ad oggi, ha rappresentato e rappresenta ancora, l’efficace strumento di politica attiva del lavoro generato nel nostro paese.

Questo lo spirito che ha mosso negli anni della grande crisi la AdSP del Mar Ionio unitamente alle OO.SS. e che ha portato già i primi risultati per il territorio e per le persone che lo vivono quotidianamente.

Crediamo fermamente ed auspichiamo sempre la più ampia libertà di informazione, quando rende liberi i lettori in qualità di destinatari di informazioni reali ed approfondite con competenza.

Accettiamo e continueremo ad accettare ogni forma di critica e di confronto, purché siano basate sull’effettivo merito delle questioni, sui fatti reali documentati e non indirizzate a diffondere informazioni farcite di imprecisioni e condite da valutazioni personali, prive di senso oltre che di finalità costruttive per la nostra comunità Portuale e Territoriale.