Prima operazione per il fondo partecipato da Cassa depositi e prestiti
Prima operazione di investimento per Inframed, fondo chiuso di investimento a capitale variabile nato nel 2010 dalla collaborazione tra la Cassa depositi e prestiti, la Caisse des Dépôts francese, la Banca Europea per gli Investimenti, la Caisse des Dépôts et deGestion del Marocco e EFG Hermes (Egitto).
Il fondo, guidato da Franco Bassanini, presidente di Cassa depositi e prestiti, ha acquisito il 20% di Limak Iskenderun, società alla quale – nell’ambito del programma di privatizzazione portuale avviato dal governo turco – è stata affidata la gestione dello scalo anatolico di Iskenderun, con l’obiettivo di rendere l’infrastruttura uno dei principali terminal cargo del Mediterraneo (capacità di gestione pari a 1,3 milioni di container all’anno).
“Inframed – spiega Bassanini – entra così nella sua fase operativa. Verranno annunciate nelle prossime settimane altri investimenti, in fase di avanzata istruttoria in Egitto, Marocco e Turchia. E’ imminente anche l’inizio delle attività di fund raising. Comincia così ad operare dopo Marguerite un nuovo fondo equity europeo per le infrastrutture in un’area di vitale interesse per le imprese esportatrici e di costruzione europee. Inframed avrà anche un ruolo come importante strumento di cooperazione nella partnership tra l’Europa e i Paesi del nord Africa e del Levante nella’area cruciale del Mediterraneo”.
Frutto delle iniziative promosse nell’ambito dell’Unione per il Mediterraneo, l’attività del fondo è focalizzata su investimenti diversificati a lungo termine in infrastrutture nei settori dei trasporti, dell’acqua, dell’energia e delle aree urbane. Con 385 milioni di euro raccolti (CDP e CDF 150 milioni ciascuna, BEI 50 milioni, CDG 20 milioni e EFG 15 milioni) Inframed ha un target stabilito a 1 miliardo di euro.
Limak Holding si è aggiudicata recentemente la concessione del porto di Iskenderun per 36 anni, annunciando entro 4-6 mesi la realizzazione di un terminal container. Attualmente lo scalo, situato al confine con la Siria, è un terminale strategico per il trasporto petrolifero. Serdar Bacaksiz, membro del Consiglio d’Amministrazione di Limak ha specificato che la prima tranche del terminale container dovrebbe consentire la movimentazione annua di 150mila container: con i successivi interventi l’obiettivo è di arrivare a 1,3 milioni di teu in pochi anni.