• 29 Novembre 2024 17:51

Seareporter.it

Quotidiano specializzato in politica dei trasporti marittimi

Ise, una cura del “ferro” per il porto di Napoli.

“Siamo certi che le decisioni del Ministro Del Rio porteranno a Napoli un Presidente dell’Autorità di Sistema di grandi competenze, in grado di dare, finalmente, un reale impulso allo sviluppo dei traffici. Per anni si è pensato esclusivamente a risolvere problemi strutturali con soluzioni a breve termine. Occorre una visione che proietti lo scalo partenopeo sui mercati internazionali intraprendendo da subito scelte strategiche. Tutti gli scali italiani che hanno una significativa crescita continuano ad investire nel ferroviario operando politiche di sviluppo che migliorano i collegamenti e l’operatività del  porto. Operiamo con la Servizi Ise per le manovre dei carri in porto e nonostante i grandi sforzi imprenditoriali non abbiamo visto attuare una vera politica progettuale di sviluppo ferroviario nonostante questo scalo abbia un collegamento diretto a tutta la rete ferroviaria nazionale, particolare importantissimo che darebbe grande appeal al porto sul mercato internazionale dei grandi player del trasporto.” Dichiara Salvatore Antonio de Biasio, Presidente Interporto Sud Europa. “Con viva soddisfazione apprendiamo che i dragaggi andranno a gara prossimamente e di seguito si lavorerà alla cassa di colmata del terminal container di levante ma nel mentre è indispensabile attuare in tempi brevi una serie di misure di competenza dell’AP per consentire un maggior e miglior sviluppo del “ferro” in porto per far defluire le merci più rapidamente. Incentivare l’utilizzo della ferrovia non solo scongiurerebbe altre crisi con gli autotrasportatori (per le attese inconcepibili in entrata ed in uscita dei tir) come quella delle scorse settimane ma si farebbe anche un passo verso l’alleggerimento dell’inquinamento che, va ricordato, dipende solo in minima parte dai motori delle navi in banchina mentre il vero problema è dato dalle migliaia di passaggi camion ai varchi concentrati – conclude De Biasio – nei giorni e nelle ore di permanenza a banchina delle grandi portacontainer.”