Intesa per promuovere i poli nautici dei due Paesi
La crescita economica del Brasile si sta traducendo in un interesse crescente per il diportismo di cui stanno beneficiando anche le aziende nautiche italiane. Attualmente il Paese sudamericano rappresenta il quarto destinatario delle nostre esportazioni, con quasi il 15% del valore complessivo.
Al fine si superare le complessità burocratiche tipiche di questo mercato in espansione – in Brasile sono forti le imposizioni fiscali legati all’importazione di prodotti finiti – Ucina, l’Unione Italiana dei Cantieri e delle Industrie Nautiche, ha siglato un accordo con l’omologa Acobar per la realizzazione di un tavolo federale che “sovrintenderà la promozione di poli della nautica in Brasile e la collaborazione tra le rispettive imprese nautiche”.
L’intesa, sviluppata con la collaborazione dei rispettivi ministeri per lo Sviluppo Economico, è una sorta di “accordo ombrello” al fine di evitare contraddizioni tra le politiche locali di settore e la politica nazionale (Ucina ha legami, in particolare, con lo Stato di Santa Caterina) e prevede, tra l’altro, lo scambio di tecnologia e della formazione delle risorse umane necessarie a sostenere lo sviluppo di questo settore industriale.
Frutto di un lavoro durato quasi un anno l’accordo, sottolinea Ucina, “riconosce nelle controparti italiane i suoi interlocutori privilegiati per l’intero settore nautico, con ciò riconoscendo all’Industria italiana un posto di prima fila rispetto a quelle dei Paesi concorrenti”.
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