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L’Ue presenta una nuova regolamentazione per le attività
off-shore

DiGiovanni Grande

Ott 31, 2011

I rischi legati a incidenti offshore in acquee europee sono ancora troppo elevati.

Danni all’ambiente e alle economie delle regioni costiere possono essere minimizzati solo grazie ad un regime di sicurezza rigoroso. Per questa ragione la Commissione europea ha proposto una nuova legislazione volta ad assicurare che la produzione europea di idrocarburi si svolga su tutto il territorio Ue nel rispetto delle più stringenti norme mondiali per la sicurezza, la salute e l’ambiente. “Oggi, la maggior parte della produzione di idrocarburi in Europa – ha dichiarato Günther Oettinger, commissario europeo per l’Energia – si svolge offshore, spesso in condizioni geografiche e geologiche molto difficili. Vista la sempre crescente domanda di energia, dovremo far ricorso a tutte le riserve di gas e petrolio che giacciono nei nostri fondali marini. Dobbiamo però evitare che si ripetano catastrofi come quella della piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico. È imperativo garantire che l’industria del settore operi secondo le migliori pratiche”. Il nuovo progetto di regolamento stabilisce norme precise per l’intero ciclo delle attività di prospezione e produzione, a partire dal progetto di un impianto di estrazione di petrolio o di gas sino al suo smantellamento. Sotto il controllo delle autorità nazionali di regolamentazione, l’industria europea dovrà periodicamente valutare e migliorare le norme di sicurezza per le operazioni offshore. Questo nuovo approccio condurrà a una valutazione del rischio continuamente aggiornata, in quanto terrà conto delle nuove tecnologie e conoscenze e dei nuovi rischi. La normativa introdurrà nello specifico requisiti per una efficace prevenzione e risposta in caso di incidenti gravi prevedendo regole ferre sul rilascio delle licenze, l’indipendenza dei controlli, la programmazione di emergenza. Sancirà, soprattutto, il principio per cui le imprese del settore in caso di incidente saranno “interamente responsabili dei danni ambientali sulle specie marine protette e sugli habitat naturali”. “Abbiamo tratto lezioni importanti dall’incidente della Deepwater Horizon dell’anno scorso – ha sottolineato Janez Potočnik, commissario responsabile per l’Ambiente. Il progetto di regolamento ci aiuterà a impedire che in futuro si verifichino crisi di questa portata in tutte le acque marine soggette alla giurisdizione degli Stati membri. Questo aggiornamento in materia di sicurezza rappresenta una buona notizia per l’ambiente ma anche per l’industria, che sarà in grado di svolgere le proprie attività in un quadro normativo più chiaro. Gli incidenti passati ci hanno dimostrato chiaramente che la prevenzione è meglio della cura”. In caso di incidenti le industrie petrolifere saranno considerate responsabili