• 19 Aprile 2025 07:26

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La Guardia Costiera a tutela dell’ambiente: i risultati dell’operazione nazionale di polizia ambientale “ORO BLU”

Il Comando Generale della Guardia Costiera, attraverso il Centro di Controllo Nazionale Ambiente, ha promosso un’importante operazione nazionale di polizia ambientale denominata “ORO BLU”, avviata dal 13 gennaio e che terminerà il prossimo 18 aprile, finalizzata alla tutela dell’ambiente marino-costiero ed in particolare al contrasto degli illeciti ambientali in materia di scarichi idrici.

La tutela dell’ambiente marino e costiero, inclusa la sorveglianza e l’accertamento delle violazioni in materia di scarichi idrici (quando dalle stesse possano derivare danni o situazioni di pericolo per l’ambiente marino e costiero), è uno degli obiettivi prioritari che la Guardia Costiera è chiamata a garantire, sia per la ricchezza del patrimonio naturalistico nazionale, sia per i rilevanti interessi sociali ed economici coinvolti nella valorizzazione e nella fruizione delle relative risorse.

L’operazione nazionale di polizia ambientale è stata suddivisa in due fasi: la prima ricognitiva degli obiettivi e la seconda concentrata sull’attività operativa di ispezione e campionamento, che ha quindi avuto ad oggetto il controllo di siti e attività i cui cicli di produzione possano dare origine a scarichi reflui potenzialmente idonei a inquinare le matrici ambientali, con particolare riferimento all’ambiente marino costiero (tra cui scarichi reflui industriali presso cantieri navali, depositi costieri, impianti portuali, autolavaggi e lavanderie, piscine, caseifici, frantoi, aziende vinicole, concerie e colorifici, scarichi reflui domestici presso attività alberghiere e di ristorazione e scarichi reflui urbani presso depuratori comunali e impianti fognari).

Nel corso dell’attività ispettiva, condotta sui vari cicli produttivi da cui originano i reflui, è stata verificata la presenza delle obbligatorie autorizzazioni in materia ambientale (tra cui autorizzazione allo scarico, autorizzazione unica ambientale A.U.A., autorizzazione integrata ambientale A.l.A, segnalazioni certificate di inizio attività SCIA per le attività produttive ecc.) in conformità alle normative previste dal D. Lgs. 152/2006 – Codice dell’Ambiente nonché il rispetto delle prescrizioni alle quali sono soggette le attività ispezionate, fino al campionamento dei reflui, per la verifica del rispetto dei limiti tabellari a essi applicabili.

Per l’analisi dei campionamenti effettuati nel corso dei controlli ambientali, sono stati coinvolti il Laboratorio Analisi Ambientali della Guardia Costiera, sito a Fiumicino e intitolato al Comandante Natale DE GRAZIA (con 40 campioni di acque di scarico analizzati e 12 violazioni accertate per superamento delle concentrazioni previste dalla legge), nonché i laboratori delle ARPA locali.

L’attività ha visto inoltre il coinvolgimento del Laboratorio Ambientale Mobile (LAM) della Guardia Costiera, che è stato impiegato presso alcune aree del territorio nazionale.

Nel corso dell’operazione, sono stati eseguiti complessivamente 28.346 controlli, di cui 6.749 in tema di scarichi idrici (di cui solo il 6%, all’esito degli accertamenti, è risultato sprovvisto di autorizzazione), 12.070 sul ciclo dei rifiuti (circa 400 tonnellate di rifiuti sottoposti a controllo per una superficie di oltre 20 milioni di metri quadrati, pari a 2.000 campi di calcio) e 9.527 ai fini dell’individuazione di fenomeni di inquinamento marino, oltre a 4.053 controlli sul contrasto degli abusivismi demaniali e 1.111 controlli nelle Aree Marine Protette.

L’attività svolta, con 7.279 missioni effettuate – tra terrestri e navali – ha portato a contestare 549 illeciti ambientalidi cui 226 amministrativi (97 per irregolarità in tema di scarichi idrici, 96 sull’irregolare gestione dei rifiuti, 5 per inquinamenti in mare, 19 per inosservanza di norme sull’uso del demanio marittimo e 9 per violazioni ai disciplinari di gestione delle AAMMP) con un importo di sanzioni elevate fino a € 1.335.216 e 323 illeciti penali (96 per irregolarità in tema di scarichi idrici, 130 sull’irregolare gestione dei rifiuti, 10 per inquinamenti in mare, 83 per fenomeni di abusivismo demaniale e 4 per violazione al disciplinare di gestione delle AAMMPP), con 151 sequestri effettuati (46 per irregolarità in tema di scarichi idrici, 63 sull’irregolare gestione dei rifiuti con una superficie occupata di 11.560 metri quadrati e 42 per fenomeni di abusivismo demaniale con una superficie occupata di 11.986 metri quadrati).

L’Ammiraglio Nicola Carlone, Comandante generale della Guardia Costiera, ha sottolineato lo sforzo operativo condotto nei mesi invernali dalle donne ed uomini impegnati lungo gli 8.000 km di coste e nell’entroterra dal personale della Guardia Costiera: “Gli importanti numeri dell’operazione di polizia ambientale ORO BLU ben testimoniano come la Guardia Costiera stia investendo sempre più sulla tutela e protezione dell’ambiente marino e costiero, attività che ci vedono chiamati in prima linea a difesa di un asset strategico per il Paese. Con l’operazione ORO BLU stiamo quindi dando continuità ad un impegno che, nel 2024, ha fatto registrare oltre 140.000 controlli in questa materia, accertando e sanzionando fonti inquinanti che rischiavano di compromettere aree naturalistiche e di balneazione, con potenziali ricadute negative sull’economia di tante realtà territoriali che hanno nel mare la propria ricchezza.”

In ambito regionale la Guardia Costiera della Liguria ha intensificato le operazioni di controllo ambientale con un focus particolare sulla prevenzione e repressione dei reati che minacciano l’ecosistema marino e costiero. Le attività, coordinate a livello regionale, hanno visto un impegno significativo che ha interessato l’intero territorio regionale.

Genova, il NOPA (Nucleo Operativo di Polizia Ambientale) ha condotto ispezioni su diverse tipologie di attività che hanno interessato sia le aree lungo la costa, sia le aree dell’entroterra genovese, effettuando complessivamente 43 controlli che hanno condotto ad elevare 36 sanzioni amministrative e comunicare 11 notizie di reato all’Autorità giudiziaria. La Capitaneria di porto di Imperia ha effettuato verifiche sui depuratori reflui urbani, sui marmifici, gli autolavaggi e i cantieri navali del territorio. I controlli hanno portato all’accertamento di numerose violazioni, con l’emissione di 8 notizie di reato e 12 processi verbali di accertamento e contestazione, per un valore totale di 56.246 euro. Le infrazioni riguardano principalmente l’uso difforme del demanio marittimo, la gestione illecita di rifiuti, le emissioni in atmosfera e gli scarichi industriali. A Savona le verifiche si sono concentrate su frantoi, autolavaggi, lavanderie, cantieri navali, depuratori e ristoranti. Sono state elevate 5 notizie di reato nei confronti di 4 cantieri e di una lavanderia per la mancanza dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA). Infine alla Spezia sono stati effettuati controlli mirati grazie anche all’ausilio di sistemi di telerilevamento ambientale. In questo territorio sono stati contestati 23 illeciti, tra penali e amministrativi, con sanzioni amministrative per un importo totale di circa 22.000 euro. Le indagini hanno rivelato diverse tipologie di illeciti, tra cui scarichi abusivi, sequestri di aree adibite a depositi incontrollati e discariche abusive (anche di rifiuti pericolosi), occupazione abusiva di aree demaniali, combustione illecita di rifiuti e inquinamento in zone di riserva naturale. Alcuni illeciti penali hanno portato al sequestro di circa 19.000 mq di aree e alla restituzione all’Ente Regionale di circa 13.000 mq di aree demaniali occupate abusivamente.

L’Operazione “Oro Blu” ha in definitiva confermato il costante impegno della Guardia Costiera nella tutela dell’ambiente in Liguria. Le attività di controllo e repressione continueranno per garantire la salvaguardia del territorio e la prevenzione di ulteriori danni ambientali.