Genova, 20 febbraio 2019 – I militari della Guardia Costiera di Genova hanno operato la rimozione di una rete da pesca abbandonata nel tratto di mare antistante il terminal portuale di Prà, nella cd. “area precauzionale”. L’attività si colloca nel solco della campagna condotta dalla Guardia costiera per la progressiva rimozione degli attrezzi da pesca abbandonati nel Mar Ligure e nell’esercizio delle funzioni delle Capitanerie di porto per la tutela dell’ambiente marino e costiero.
La presenza di attrezzi da pesca abbandonati sui fondali costituisce un problema spesso poco noto, ma diffuso e attuale nei nostri mari. Questi attrezzi – reti da posta, palangari, nasse, etc – perduti o deliberatamente abbandonati, possono restare sui fondali o galleggiare in sospensione, trasportati dalle correnti, per anni e interferire con la biodiversità marina, danneggiandone l’ecosistema e costituendo, molto spesso, un pericolo per la navigazione e per le attività subacquee.
La ricerca ha avuto inizio alle 11:00 a seguito di una segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa della Guardia Costiera dai Piloti del porto di Genova che, in fase di manovra a bordo di un’unità commerciale diretta al porto di Prà, avevano notato la presenza di una rete alla deriva di grosse dimensioni. Personale specializzato veniva così inviato in zona a bordo del mezzo navale GC A69. La precisa segnalazione consentiva di rinvenire rapidamente la rete da pesca di circa 400 metri che rappresentava un potenziale pericolo per la navigazione e si trovava in una zona vietata alla pesca, in quanto destinata al transito di grosse unità commerciali in ingresso e/o uscita dal Porto di Prà.
Nel sottolineare la buona collaborazione instaurata in Liguria tra la Guardia costiera e il WWF Italia – anche in forza di un apposito protocollo tra le parti sottoscritto a livello nazionale – si evidenzia come la conoscenza della problematica e la partecipazione alle segnalazioni da parte di tutti gli utenti del mare rappresentino un elemento fondamentale per la prosecuzione della campagna di “lotta” alle reti fantasma che ha già visto il recupero di numerosi attrezzi nell’ultimo periodo (non ultimo il recupero, si rammenta, quello di una grossa rete impigliata nel fumaiolo del relitto della petroliera Haven, avvenuto circa un mese fa).
Tale attività di ricerca verrà portata avanti con continuità da parte della Guardia costiera. A tal riguardo, per agevolare la rimozione di questi sgraditi “ospiti” dai nostri mari, chiunque avvisti reti, palangari, nasse e altri mezzi da pesca – abbandonati e privi dei prescritti segnalamenti – può informare gli ufficio della Guardia Costiera presenti lungo le coste della Liguria per un pronto intervento.***