Militari in forza al Nucleo Operativo Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto di Manfredonia, con il coordinamento del 6° Centro Controllo Ambiente Marino della Direzione Marittima di Bari, hanno portato a termine un’attività di polizia ambientale presso un’impresa adibita al recupero rifiuti speciali non pericolosi di tipo ferroso ricadente nel Comune di Monte Sant’Angelo.
Nel corso dell’ispezione condotta dai militari della Guardia Costiera veniva accertata la presenza di una cospicua area utilizzata per lo stoccaggio dei rifiuti speciali non pericolosi priva delle previste autorizzazioni da parte degli enti preposti.
Da approfondimenti condotti sul posto venivano accertate ulteriori criticità sullo stato delle griglie di scolo presenti lungo le aree di stoccaggio dei rifiuti che, all’esito del sopralluogo, venivano rinvenute completamente ostruite inficiando in tal modo la capacità delle stesse di convogliare gli eventuali colaticci percolanti nell’apposita vasca di raccolta”.
Le condotte di reato ipotizzate per quanto accertato sono quelle di cui all’art. 256, comma 1 (gestione illecita di rifiuti) e comma 4 (“inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni, nonché nelle ipotesi di carenza dei requisiti e delle condizioni richiesti per le iscrizioni o comunicazioni”) del D.L.gs 152/2006 “Testo Unico Ambientale”.
Su conforme avviso della Autorità Giudiziaria, i militari operanti procedevano al sequestro preventivo d’urgenza ex art.321 del c.p.p. dell’intera area avente una superficie di circa 2.400 mq al cui interno erano depositate 800 tonnellate circa di rifiuti ferrosi (speciali non pericolosi).
Il sequestro veniva successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria che ha ipotizzato, in capo ai responsabili dell’azienda, il reato di cui all’art. 256, comma 3 (Discarica abusiva) del Testo Unico Ambientale che prevede per i responsabili la pena dell’arresto, da sei mesi a due anni, e con l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro prevedendo altresì, in caso di condanna, la confisca dell’area sulla quale è stata realizzata la discarica abusiva.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari. L’eventuale colpevolezza, in ordine alle ipotesi di reato contestate, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
L’operazione ambientale condotta dai militari della Capitaneria di Porto di Manfredonia è finalizzata alla tutela dell’ambiente marino e costiero che rappresenta uno degli obiettivi prioritari che il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera è chiamato a garantire, sia per la ricchezza del patrimonio naturalistico nazionale, sia per i rilevanti interessi sociali ed economici coinvolti nella valorizzazione e nella fruizione delle relative risorse.