• 8 Settembre 2024 03:36

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Lavori fermi a Marina di Vigliena, partono i licenziamenti

Mediazione di Ap e Comune con Porto Fiorito, voci di rottura tra i soci

 

Il sogno di un porto turistico nel cuore di Napoli si è trasformato in incubo. Almeno per i dipendenti di Porto Fiorito Spa cui sono state spedite lettere di licenziamento a decorrere dal 9 dicembre 2012. Destinatari: quattro degli ex dipendenti dei Cantieri Navali Partenope assorbiti, così come previsto da un accordo siglato all’epoca della presidenza Nerli, nell’ambito del progetto per la costruzione del porticciolo di Vigliena (850 posti barca), a San Giovanni a Teduccio. Un piano da 120 milioni di euro, partito nel 1999,  che dopo una serie di vicissitudini e false (ri)partenze sembra essersi di nuovo arenato.

A giustificare la risoluzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, l’interruzione, a partire da ottobre, di qualsiasi operazione in cantiere: per la riparazione della vasca di colmata (si tratterebbe del terzo intervento in meno di sei anni) mancano ancora le autorizzazione del Ministero dell’Ambiente; sul lato terra, invece, la costruzione dello Yachting Club sarebbe impedita dalle mancate bonifiche dell’amianto presente nell’area.

Mentre trapelano insistenti voci di rottura tra i soci di Porto Fiorito Spa, Autorità portuale di Napoli e Comune si apprestano, intanto, all’ennesima opera di mediazione. Lunedi prossimo si terrà, infatti, una riunione con i rappresentanti della società per fare chiarezza in modo definitivo sul futuro di Vigliena.

La decisione della compagine guidata da Claudio Fogliano giunge a pochi mesi dalla risoluzione di un’altra delicata vertenza: l’assunzione  dei rimanenti sette dipendenti, su un totale di 22, degli ex Cantieri Navali Partenope, azienda la cui concessione ricadeva nell’area del futuro scalo. In quel caso, Ap di Napoli e Comune erano riusciti ad ottenere contratti lavorativi fino al 31 gennaio 2013 nell’ambito di un Accordo istituzionale. Il documento, tra l’altro, prevede la possibilità di procedere all’affidamento diretto (art.57 del codice degli appalti) a Porto Fiorito Spa dei lavori di riparazione della vasca di colmata a fronte di un corrispettivo (attorno agli 8 milioni di euro) da concordare con l’ente portuale.

I lavoratori, in occasione della riunione di lunedi prossimo, hanno indetto un sit in a Piazzale Pisacane.