Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del Segretario Fit Cisl porto di Napoli, Gennaro Imperato
Il porto di Napoli è diventato ormai una polveriera, man mano si contano le vittime della crisi e dell’assenza, in particolar modo di una politica seria dell’Autorità Portuale con il suo ruolo e le sue funzioni che è opportuno richiamare: indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali. Le OO.SS. più volte hanno sollecitato l’Autorità Portuale a risolvere le drammatiche vertenze occupazionali che continuano ad alimentarsi in questo porto ma nulla ha potuto fare se non assistere inerme alle assurde regole che l’imprenditore di turno sistematicamente mette in atto per raggiungere i propri scopi stravolgendo i principi della legge 84/94, oggi la vittima di turno sono i lavoratori della Turi Transport. E’ opportuno ricordare che si attendono ancora soluzioni per i lavoratori della Culp che continua ad attraversare una situazione di precarietà ormai non più sostenibile, della Servizi Ise (Ex Ferport) anche quest’anno in CIG a zero ore e per la quale al momento non si vedono spiragli non si muove un carro ferroviario da oltre un anno in una città che avrebbe bisogno di trasferire dalla gomma al ferro il trasporto per ridurre l’impatto ambientale e di tante altre realtà che soffrono la crisi. Come mai non sono stati fatti dei controlli sugli organici delle imprese? Come mai nessuno ha mai verificato i piani di impresa dei concessionari del porto? Come mai le nostre denunce come sindacato sono rimaste inascoltate e lo sono tuttora? Come mai in questo porto si continua sistematicamente a porre solo soluzioni temporanee? Tutte queste mancanze che non fanno altro che alimentare tensioni sociali sono frutto dell’incapacità di governance dell’Autorità Portuale, ostaggio dei padroni del porto. C’è la necessità di un Presidente che riporti in auge il ruolo istituzionale dell’Ente e soprattutto la pace sociale in questo porto abbandonato dalle istituzioni locali e dal Ministro che ancora oggi non decide. Se non si riparte dal lavoro non serviranno i grandi progetti, se pur necessari, se alla fine l’inerzia con la quale si sta gestendo il porto di Napoli porterà a contare solo vittime.
Segretario Fit Cisl Porto di Napoli Gennaro Imperato