Dubbi sull’impostazione del Clean Fuel For Transport Package
ESPO, l’associazione che riunisce i porti europei, esprime i suoi dubbi sull’intenzione avanzata da di Bruxelles di dotare, entro il 2020, gli scali principali della rete Ten-T con punti di rifornimento per LNG (gas naturale liquefatto). La proposta che prevede anche un’accelerazione nelle opere di elettrificazione delle banchine è contenuta nel pacchetto “Clean Fuel for Transport”, la nuova strategia continentale per l’introduzione su tutte le modalità di trasporti di combustibili alternativi. Pur condividendo l’obiettivo di ridurre la dipendenza europea dal petrolio attraverso l’uso di un carburante “green” come il gas naturale liquefatto, Espo non ritiene opportuno l’estensione di tale progetto a tutti i porti della rete Ten-T. “I punti di rifornimento – spiega Patrick Verhoeven – dovrebbero essere costruiti solo dove può svilupparsi un mercato. La nostra preoccupazione è che estendendo i progetti cofinanziati dall’Ue a tutti i porti si possano creare infrastrutture sottoutilizzate”.
Ad oggi esistono terminal dedicati all’LNG in Belgio, Olanda, Regno Unito, Svezia e Norvegia. È questo il Paese più avanzato nel settore con più di 40 terminali di piccole dimensioni. Nei prossimi anni è prevista la realizzazione di altri 16 terminal in Polonia, Lituania, Svezia, Finlandia, Germania e Francia.