• 3 Dicembre 2024 18:24

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“Lobbysmo senza cultura”. Guerrieri difende le Ap

Risposta del vice presidente di Assoporti alle critiche di Spediporto

 

Non è andato giù l’attacco portato alle Autorità portuali nel corso della recente assemblea di Spediporto, nel corso della quale, il presidente dell’associazione, Roberta Oliaro, ha proposto una drastica riduzione degli enti che governano i principali scali della penisola.

A rispondere alle critiche, il presidente dell’Ap di Piombino, nonché vice presidente di Assoporti, Luciano Guerrieri, che denuncia “un approccio brutalmente aggressivo verso una parte delle realtà portuali del Paese che potrebbe essere interpretato come lobbysmo senza cultura, che cerca di imporre la legge del più forte”.

Guerrieri conviene sui dati emersi in questi giorni: è vero che su 9,5 milioni di Teu movimentati in Italia la grande maggioranza viene lavorata nei porti dell’arco Nord Ovest (Savona, Genova, La Spezia e Livorno), nei porti del Nord Est (Ravenna, Venezia e Trieste) e nei porti di transhipment (Gioia Tauro, Cagliari e Taranto). “Ma – fa notare – è anche certamente vero che il traffico container rappresenta (in tonnellate) meno del 30% dei traffici merci complessivi e che alcuni porti sede di Autorità Portuale hanno scelto una propria specializzazione. E’ dunque sorprendente leggere che, a giudizio di Spediporto, le Autorità Portuali dei restanti “11 porti”, andrebbero soppresse perché “ i loro traffici sarebbero limitati”, citando testualmente Augusta (2° porto italiano per rinfuse  liquide) e Messina (I° porto italiano per i passeggeri)”.

Altra questione, i costi. Per il presidente dell’Ap di Piombino risulta “poco significativo richiamare la spesa degli organi istituzionali rispetto alla spesa del personale potendo obiettare che l’indice è più alto dove la spesa del personale è più contenuta”. Un’operazione, quella che tiene dei meri costi, “senza relazione con i benefici prodotti”, semplicemente “demagogica”.

Rilanciando la parola d’ordine dell’autonomia finanziaria per le Autorità portuali, unica condizione di efficienza per gli scali italiani, Guerrieri ha infine riproposto la sfida “delle varie forme di Partenariato Pubblico Privato per l’attuazione dei progetti infrastrutturali previsti nei programmi regionali, nazionali ed europei, nel rispetto della trasparenza e della corretta competizione di mercato”.