La Crescita Blu passa attraverso il progetto del Piano dello Spazio Marittimo
Mare per l’Italia. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha affidato il compito all’Ateneo grazie alle sue avanzate e specifiche competenze in ambito di pianificazione urbanistica e dell’ambiente. Iuav fornirà un supporto tecnico scientifico al Piano insieme a CNR–Ismar e a CORILA–Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia.
Il Piano Spaziale del Mare è diventato un obbligo per i paesi europei che, a seguito della direttiva europea n. 2014/89/UE, devono istituire entro il 2021 un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo.
L’obiettivo è promuovere la sostenibilità nella prospettiva della Crescita Blu, garantendo lo sviluppo sostenibile delle attività operanti nello spazio costiero e marittimo.
All’importante riconoscimento ministeriale si aggiunge il ruolo dell’Ateneo nel progetto MSP–MED finanziato dalla DG Mare, in cui Iuav sta lavorando al coordinamento della Pianificazione Spaziale del Mare nel Mediterraneo insieme ai governi e ai centri di ricerca nazionali di Spagna, Francia, Slovenia, Malta e Grecia.
Lo studio per il ministero italiano è coordinato da Francesco Musco, Ordinario di Pianificazione Urbanistica, con i colleghi Daniele Brigolin, Denis Maragno e Micol Roversi Monaco e con la collaborazione di docenti e ricercatori Iuav per un insieme di tematiche che vanno dalla pianificazione del paesaggio, all’analisi ambientale e dei sistemi informativi, alla progettazione e disegno dello spazio, alla dimensione giuridica e alla dimensione di comunicazione ambientale.
«Come Iuav – commenta Francesco Musco – siamo impegnati sui temi della Pianificazione Spaziale del Mare fin dal 2010 e oggi siamo diventati un riferimento in Italia e nel Mediterraneo, sia per la Commissione Europea – DG Mare, che per la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Si tratta di un tema culturalmente dirompente nell’ambito della pianificazione dello spazio e delle risorse, perché si estendono al mare le dimensioni strategiche e regolative del governo del territorio a cui siamo tradizionalmente abituati nelle nostre città, tramite la redazione dei Piani urbanistici, territoriali e paesaggistici alle varie scale».
«Il nostro ateneo – sottolinea il rettore Alberto Ferlenga – ha assunto in questi ultimi anni un ruolo di assoluto rilievo nel dibattito nazionale e internazionale su temi di frontiera della ricerca nelle discipline del progetto, mettendosi a servizio sia della Commissione Europea che delle strutture ministeriali italiane, supportando processi di innovazione nella pianificazione delle città e dell’ambiente e trasferendo i risultati della ricerca.
Progettare il piano del mare da Venezia rappresenta un’occasione di grande confronto con il Mediterraneo per la nostra Scuola e anche per la nostra città».