Il drammatico report di UNHCR, più di 1.500 vittime
Oltre 1.500 persone annegate o disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e raggiungere l’Europa nel solo 2011. Queste le stime dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) – presentate oggi – che rendono l’anno appena trascorso quello col maggior numero di vittime nella regione, da quando – nel 2006 – l’Agenzia ha cominciato ad elaborare queste statistiche. Il precedente primato risaliva al 2007, quando le vittime e i dispersi furono 630.
Lo scorso anno ha segnato un record anche per ciò che riguarda il numero di arrivi in Europa attraverso il Mediterraneo: oltre 58.000. Una cifra che ha superato il precedente picco del 2008, quando 54.000 persone raggiunsero la Grecia, l’Italia e Malta.
“Negli anni 2009 e 2010 – riferisce l’organizzazione – le misure di controllo alle frontiere avevano improvvisamente ridotto il numero di persone in arrivo in Europa, mentre all’inizio del 2011 l’arrivo di imbarcazioni si è nuovamente intensificato a seguito del collasso dei regimi in Tunisia e Libia”. “Il numero reale di persone che hanno perso la vita in mare potrebbe essere anche maggiore”, mettono inoltre in guardia i team di operatori UNHCR in Grecia, Italia, Libia e Malta.
Tra le persone arrivate lo scorso anno, la maggioranza è sbarcata in Italia (56.000, delle quali 28.000 provenienti dalla Tunisia) mentre a Malta e in Grecia sono giunte rispettivamente 1.574 e 1.030 persone.
Preoccupazione desta il fatto che “dall’inizio del 2012 – nonostante le cattive condizioni meteo-marine – 3 imbarcazioni abbiano tentato la pericolosa traversata dalla Libia, una delle quali risulta dispersa”. La barca – con a bordo almeno 55 persone – ha dato l’allarme il 14 gennaio, segnalando un guasto al motore. La guardia costiera libica ha poi informato l’UNHCR che la scorsa settimana 15 cadaveri – 12 donne, 2 uomini e una bambina, tutti identificati come somali – sono stati trovati sulla spiaggia.
Le altre 2 imbarcazioni sono riuscite a raggiungere le coste italiane e maltesi nel mese di gennaio dopo essere state soccorse. Nella prima operazione, il 13 gennaio la guardia costiera italiana ha soccorso 72 cittadini somali, tra i quali una donna incinta e 29 bambini. La seconda barca è stata invece soccorsa dall’esercito maltese il 15 gennaio, con la collaborazione della marina militare USA e di una nave commerciale. A bordo del gommone – trovato alla deriva a circa 56 miglia nautiche da Malta – vi erano 68 persone.
L’UNHCR ha sottolineato “il perdurante impegno delle autorità italiane, maltesi e libiche nel soccorrere le imbarcazioni in situazione di stress nel Mediterraneo”e rinnovato “la propria esortazione a tutti i comandanti del Mediterraneo – uno dei tratti di mare più trafficati al mondo – di restare vigili e di svolgere il proprio dovere di soccorrere imbarcazioni in difficoltà”.
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