• 22 Novembre 2024 04:49

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Dibattito aperto sugli “eco-combi”. Uggè: “Penalizzanti per l’Italia”

 

L’utilizzazione di ecocombi, ovvero i mega-tir lunghi 25 metri e in grado di trasportare fino a 60 tonnellate di merci, potrebbero ottimizzare la capacità di trasporto, senza costi aggiuntivi per la sostituzione dei parchi.

Ne è convinta ANITA (Associazione Nazionale Imprese Trasporto Automobilistici) che giudica positivamente le aperture della Commissione europea sui veicoli di grandi dimensioni arrivate nei giorni scorsi.

In particolare, l’interpretazione che la Commissione ha dato al Parlamento europeo chiarisce la possibilità per uno Stato membro di consentire la circolazione transfrontaliera di veicoli la cui lunghezza ecceda i limiti previsti dalla direttiva 96/53/CE nei casi di un trasporto eccezionale (autorizzato sulla base di permessi speciali); di combinazioni di veicoli modulari (ecocombi); di veicoli in circolazione sperimentale.

“Portare la dimensione di un veicolo a 25 metri rispetto agli attuali 16,50 o 18,75 metri (attraverso la combinazione di un autoarticolato e un rimorchio oppure di un autotreno e un semirimorchio) costituirebbe – secondo l’Associazione – un vantaggio per il trasporto intermodale, in quanto permetterebbe contemporaneamente il trasporto di container e casse mobili di diverse dimensioni, attraverso l’utilizzo di un solo veicolo a motore, anziché due”.

Sebbene per il nostro Paese risulti problematico “a causa dei valichi alpini” per ANITA si tratta di “un’opportunità che dobbiamo cogliere almeno sul traffico nazionale come è avvenuto in Germania, Belgio, Olanda e Paesi scandinavi dove sono già in atto sperimentazioni di veicoli di mega dimensioni”.

Perplessità in merito alla sicurezza di questa modalità di trasporto erano state espresse a Strasburgo dal gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici cui, in Italia, si è aggiunto Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto che giudica la decisione “penalizzante” per l’economia italiana. L’impiego di mega – tir, secondo Uggè, graverebbe sul traffico ferroviario rendendo inutili gli aiuti concessi per favorire lo spostamento in favore di modalità di trasporto alternative.

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