Gli investimenti “adeguati” per rendere lo scalo in grado di accogliere navi nuova generazione sono alla base della crescita del porto di Genova. Luigi Merlo, presidente dell’Autorità portuale, analizza i dati di crescita dello scalo, con il record storico nella movimentazione dei container segnato nel 2014 con 2.172.944 teu (crescita del 9,3% sul 2013), sottolineando la capacità di rispondere alle nuove strategie di alleanza messe in campo dalle compagnie marittime. “C’è un dato positivo sull’export, c’è quello sul pre-clearing che ha reso più efficiente il sistema e siamo molto soddisfatti perché è un premio per la comunità portuale genovese che ha saputo rispondere alla crisi,” spiega Merlo. Da qui anche la richiesta di valorizzazione del “modello” Genova a livello nazionale, in vista della presentazione prevista il prossimo 9 febbraio del piano della logistica e della portualità. Un documento che dovrebbe essere incentrato su “una situazione non teorica ma basata su quanto il mercato richiede”. “Un sistema che non sia frutto dell’analisi passata ma del contesto attuale, che è profondamente cambiato, e che riconosca a Genova il ruolo nel sistema italiano”. Anche perché, spiega Merlo, se si ritornasse ai livelli di import che c’erano prima della crisi, la crescita potrebbe essere molto alta. “Si punta sull’export perché i consumi interni sono drasticamente ridotti e, finche non ci sarà una ripresa è difficile pensare a flussi di merce in entrata significativi, se non con il recupero di mercati del centro Europa. Se ci fosse una ripresa generale del paese Genova potrebbe arrivare velocemente a superare i 2,5 milioni di teu”.