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MISSIONE IN GEORGIA PER IL PORTO DI VENEZIA

DiCatello Scotto Pagliara

Nov 29, 2017

Il Presidente Pino Musolino al Tiblisi Belt&Road Forum per rafforzare le relazioni istituzionali lungo la Via della Seta e stringere rapporti bilaterali i porti georgiani di Anaklia e Poti per rafforzare i traffici commerciali

Venezia-Tiblisi 29 novembre 2017 –  Si sta svolgendo in questi giorni a Tiblisi, capitale della Georgia, il Belt&Road Forum iniziativa voluta dal Primo Ministro della Georgia e organizzata dal Ministero dell’economia e dal Ministero degli affari esteri georgiano a cui hanno preso parte oltre 15 Ministri, High level Officials di 34 paesi e aziende di 50 paesi diversi, per un totale di oltre 1000 delegati.

Il Porto di Venezia, tramite il suo Presidente Pino Musolino, è stato invitato a partecipare al summit internazionale in qualità di rappresentante del principale terminale marittimo Europeo per collegare l’Asia e il vecchio continente lungo la Via della Seta. Un’occasione unica per lo scalo veneziano per rafforzare e tessere nuove relazioni istituzionali sullo scacchiere internazionale della Belt and Road Initiative e trovare nuovi potenziali business e traffici non solo in prospettiva sinocentrica ma anche verso il Sud Est asiatico, il Medio Oriente e l’Asia centrale.

Nel corso della missione, per favorire lo sviluppo di quelle economiche e commerciali non solo a beneficio del Porto di Venezia ma anche delle imprese del Nordest, il Presidente Musolino  – grazie al supporto dell’Ambasciata Italiana – ha incontrato alcune tra le più alte cariche istituzionali come il Vicepremier e Ministro dell’Economia georgiano Dimitry Kumsishvili; il Sindaco di Tbilisi Kakha Kaladze, già Ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali e secondo vicepremier del governo nonché con il Direttore Generale Mobilità e Trasporti della Commissione Europea, Henrik Hololei.

Dal punto di vista commerciale, sono stati organizzati una serie di incontri B2B con le imprese e operatori georgiani tra cui il CEO del Porto di Anaklia, Mr. Levan Akhvlediani, il Direttore Generale di APM Terminals Poti, Mr Klaus Holm Laursen che accoglierà domani la delegazione veneziana al porto di Poti per una visita alle infrastrutture portuali.

La Georgia è uno dei paesi intermedi lungo la Via della Seta del XXI Secolo e, come Venezia, rappresenta un straordinaria porta di ingresso ai mercati dell’entroterra. Stabilire relazioni commerciali durature con i porti georgiani significa, per Venezia, poter contare su flussi commerciali in import e in export verso alcuni dei mercati a più alto potenziale. La strada di Marco Polo non deve essere quindi pensata come un mero collegamento da e verso la Cina ma ci offre l’occasione di poter raggiungere nuovi mercati di sbocco e attivare traffici in linea con le eccellenze veneziane quali il settore siderurgico e break bulk ma anche il traffico di prodotti ortofrutticoli”, ha dichiarato Pino Musolino, Presidente del Porto di Venezia.

La Georgia, infatti, ha una posizione geografica altamente strategica – affacciato sul Mar Nero e confinante con Turchia, Azerbaigian e Russia – rappresenta la via di accesso al Caucaso e all’Asia Centrale e di conseguenza un nodo strategico per i flussi commerciali. Tramite la Georgia è possibile trasportare dall’Asia Centrale verso l’Europa sia risorse naturali (petrolio, gas, carbone, zinco, rame, ecc.) che merci e prodotti finiti. I flussi commerciali che attraversano il Paese garantiscono alla Georgia una buona crescita economica: dal 65% al 95% dei flussi di cargo in entrata sono destinati al transito. Proprio per questo motivo il governo georgiano è orientato a sviluppare ancor più il settore logistico offrendo diversi servizi ed incentivi ai suoi partner commerciali tra cui: no tax per il transito merci, piena trasparenza dei servizi doganali, un sistema logistico moderno ed efficace (tempo medio per l’import di 15 min.), una rete di terminal moderni dotati di efficienti attrezzature. La sola capitale Tbilisi rappresenta un mercato molto rilevante in quanto qui si concentrano un terzo dei 3 milioni e 718mila abitanti del paese, e si produce il 50 per cento dell’intero prodotto interno lordo del paese (12 miliardi di euro nel 2016).